Questo periodico ha dedicato la massima attenzione possibile al tema della preminenza dei servizi media audiovisivi di interesse generale (SMAV IG, che coincide con la tv e la radio lineare). Una procedura che vede i broadcaster europei in prima fila per difendersi dall’invasione dei telecomandi da parte degli OTT dello streaming audio/video on demand, e che in Italia si è concretata in una consultazione pubblica da parte di Agcom.
Un’istruttoria che, però, è destinata ad incrociare sul proprio percorso l’opera incompiuta del passaggio al T2 attraverso l’adozione del formato HEVC, essendo, allo stato, il sistema ancora inchiodato sul formato Mpeg4, che solo da poco tempo ha rimpiazzato l’antico Mpeg2. Problema aggravato dal fatto che si sta insistetamente parlando di un ulteriore refarming che potrebbe entro il 2030 sottrarre anche la banda 600 MHz alla Tv a favore delle telco.
L’incompiuta
Passaggio che potrebbe compiersi nel 2024, ammettere di superare le resistenze dei grandi player DTT, come RAI e Mediaset, che ritengono il parco televisivo ancora immaturo per tale (ulteriore) migrazione.
Di questi temi abbiamo parlato con Maurizio Giunco, presidente dell’Associazione Tv Locali in seno a Confindustria Radio Tv.
La proposta di Confindustria Radio Tv
(Newslinet) – Quale è la vostra proposta per attuare la preminenza degli SMAV IG sulle smart tv?
(Maurizio Giunco) – Semplice: una home page in cui è democraticamente presente l’offerta televisiva lineare italiana…
Pagina iniziale
(NL) – Cioè?
(Maurizio Giunco) – Una home page con i loghi di RAI, Mediaset, La7, ecc da cui accedere per visionare l’offerta specifica, quindi Rai 1, 2, 3, 4 ecc…
(NL) – E le tv locali?
(Maurizio Giunco) – Avranno un’icona specifica dalla quale si accederà all’offerta per Area tecnica dell’utente, coincidente con la lista LCN DTT. Quindi nell’AT03 (Lombardia e Piemonte Orientale) in quest’elenco troverò le icone delle TV su LCN 10, 11, 12, ecc.
Tre clic: due di troppo
(NL) – tuttavia siamo a tre click: 1) home page; 2) gruppo tv locale; 3) specifica locale della tv. Si supera il limite dei due clic considerato tollerabile dall’utente. Il DVB-I, che armonizza il numero logico di canale IP con quello DTT, nell’indifferenza dell’utente che non è chiamato a decidere il vettore, semplificherebbe…
(Maurizio Giunco) – E’ vero. E infatti siamo in attesa di conoscere gli esiti della sperimentazione nazionale avviata, di cui avete dato conto qualche mese fa. però…
però…
(NL) – tuttavia?
(Maurizio Giunco) – Tuttavia, la parola finale spetta sempre ai produttori tv. Dirimente sarà quindi il tavolo, che su impulso di Agcom, si aprirà con loro…
HEVC a 2024: forse sì. O forse no
(NL) – Parliamo di HEVC: sareste favorevoli ad un passaggio a gennaio 2024?
(Maurizio Giunco) – Moderatamente favorevoli. Nel senso che la corsa ai nuovi tv smart non c’è stata, ma nemmeno ci sarà se l’utente non sarà messo di fronte alla necessità. A differenza delle grandi tv generaliste, come tv locali, riteniamo il parco tv sufficiente al passaggio allo standard HEVC.
Bilanciamento interessi
E comunque, dovendo bilanciare la ristretta disponibilità di banda del formato Mpeg4 con il numero dei televisori in grado di ricevere lo standard HEVC, riteniamo i tempi maturi; tempi che comunque dovevano coincidere con la soluzione delle problematiche della protuberanza. Tuttavia, se va fatto, occorre una data precisa: non genericamente 2024, ma mese e giorno specifico. Altrimenti sarà l’ennesimo salto nel vuoto.
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