Radio. MIMIT inizia rilascio autorizzazioni LCN arco 700 anche ad emittenti locali radiofoniche che ne hanno fatto richiesta per prime

Fonte: https://www.newslinet.com/radio-mimit-inizia-rilascio-autorizzazioni-lcn-arco-700-anche-ad-emittenti-locali-radiofoniche-che-ne-hanno-fatto-richiesta-per-prime/

 

Stanno giungendo alle emittenti radiofoniche locali che ne hanno fatto richiesta per prime e che hanno definito contratti di banda per gli operatori di rete le attribuzioni dei logical channel number dell’arco 700 (701-799) del digitale televisivo terrestre nelle varie aree tecniche.
Sul punto ricordiamo che Agcom aveva espresso assenso alle attribuzioni LCN sul DTT alle emittenti radiofoniche (nazionali e locali) nell’arco 700 (numerazioni da 701 a 799) per la veicolazione di contenuti sonori (solo audio).

 

La questione arco 700

Come avevamo illustrato su queste pagine, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, dopo aver compiutamente esaminato la questione, aveva pubblicato sul proprio sito istituzionale la comunicazione 16/03/2023 recante “Interpretazione delle disposizioni relative all’applicazione dell’art. 3, comma 12, del Regolamento allegato alla delibera n. 353/11/CONS (Radiodiffusione televisiva terrestre in tecnica digitale)” .

 

La procedura

Ma come funziona la procedura per l’attribuzione di LCN nell’arco 700?
Ne parliamo con Giovanni Madaro, economista dell’area amministrativa di Consultmedia, struttura di competenze a più livelli nota ai nostri lettori.

 

Interpretazione autentica

“A mezzo di tale avviso, l’AGCOM ha fornito interpretazione autentica della disposizione di cui all’art. 3, comma 12, della propria Delibera 353/11/CONS”, spiega Madaro.

 

Simulcasting DAB/DTT su LCN 700 (701-799)

Tale norma recita: “L’autorizzazione di cui all’articolo 3, comma 12, del regolamento recante la nuova disciplina della fase di avvio delle trasmissioni radiofoniche terrestri in tecnica digitale di cui alla delibera n. 664/09/CONS costituisce titolo per effettuare la trasmissione simultanea su frequenze televisive digitali terrestri del palinsesto diffuso dallo stesso soggetto su reti radiofoniche terrestri in tecnica analogica”.

 

Fornitori di contenuti di matrice analogica…

“In primo luogo, l’Autorità, richiamando quanto contenuto nella norma citata, ha sottolineato come il comma in questione precisi che “la trasmissione in simulcast di palinsesti radiofonici diffusi in DAB+ è prevista sulla piattaforma televisiva digitale terrestre (DVB-T) per i servizi di media radiofonici autorizzati alla prosecuzione nell’esercizio dell’attività di radiodiffusione sonora in tecnica analogica, che abbiano richiesto al Ministero l’autorizzazione per la fornitura di programmi radiofonici in tecnica digitale su frequenze terrestri, secondo le modalità di cui al citato articolo 3, comma 12, del Regolamento DAB”, sottolinea Madaro.

 

…ma anche nativi digitali nell’arco 700

“Partendo da tale premessa, nel Consiglio del 16/03/2023, è stato precisato che “l’articolo 3, comma 12 del Regolamento DTT possa essere interpretato estensivamente e, pertanto, che le autorizzazioni rilasciate ai sensi dell’articolo 3, commi da 1 a 8, del Regolamento DAB , costituiscano di fatto titolo per diffondere in simulcast su reti televisive terrestri, previa notifica al Ministero e presentazione di un’istanza per il rilascio di un LCN nell’arco di numerazione 701-799”.

 

Fornitori indipendenti equiparati ai concessionari

“Ciò significa che anche le autorizzazioni per la fornitura di programmi radiofonici numerici e programmi dati destinati alla diffusione in tecnica digitale su frequenze terrestri rilasciate in capo a soggetti non titolari di concessione radiofonica (c.d. fornitori indipendenti), costituiscono titolo idoneo per diffondere in simulcast su reti televisive terrestri”, evidenzia il senior partner di Consultmedia.

 

La procedura

“Ad ogni modo si evidenzia la necessità, come esplicitato dall’Autorità stessa, di presentare apposita istanza al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il rilascio di una numerazione LCN nell’ambito dell’ottavo arco di numerazione (arco LCN, cioè, da 701 a 799), unitamente alla notifica di trasmissione simultanea”, evidenza il consulente.

 

Contratto di banda

“Successivamente, il MIMIT richiederà agli istanti la conferma della sottoscrizione di un contratto per l’acquisizione di capacità trasmissiva da un operatore di rete assegnatario dei diritti d’uso“, conclude Madaro.

MI VIENE DAVVERO DA PIANGERE

Fonte: https://reteiblea.it/2023/06/mi-viene-davvero-da-piangere/

 

Mi viene davvero da piangere a pensare cosa sono stati per me questi 13 mesi e 12 giorni trascorsi senza avere giustizia. Ben 408 giorni di proteste, lamentele, pec infuocate, interpellanze ministeriali e denunce per ottenere qualcosa che ci toccava per legge e che si poteva fare, tranquillamente, all’inizio di questa incredibile storia. La Rai ha resistito, imperterrita, alle nostre rivendicazioni sull’area di copertura, alle richieste di chiarimento più volte inviatele dal Ministero competente ma niente! E naturalmente ha continuato ad emettere le fatture, esose oltre modo e incongrue, per un servizio assolutamente carente almeno per quanto riguarda la nostra zona. Eppure dicevamo sarebbe bastata un po’ di buona volontà per chiedere un paio di autorizzazioni e attivare una nuova antenna. Teleiblea non sarebbe rimasta al buio per 408 giorni con enormi danni economici e dell’immagine. Questi 408 giorni hanno, davvero, rischiato di cancellare 48 anni di lavoro al servizio dell’informazione locale, al servizio di Ragusa, 48 anni durante i quali abbiamo affrontato la corte costituzionale, le rivoluzioni volute dai ministri Gasparri e Mammì e ben due inutili tragedie del digitale terrestre immolato alla telefonia del 5G. Speriamo che il danno si possa riparare fermo restando che dal punto di vista economico sarà praticamente impossibile recuperare. Vedremo nei prossimi giorni il da fare. Intanto saluto quei tantissimi ragusani che, da oggi in poi, risintonizzando il loro televisore torneranno ad essere telespettatori di Teleiblea. Grazie di cuore. Mario Papa

 

Questo articolo si riferisce all’accensione del mux Rai Way di 2° livello sulla frequenza UHF 32 dal ripetitore di Monte Lauro a Buccheri (Siracusa).

 

A tal proposito ecco alcuni link precedenti:

https://dtvsicilia.it/2023/03/23/vicenda-teleiblea-raiway-sembra-ormai-fatta/

https://dtvsicilia.it/2022/11/03/ancora-problemi-per-la-ricezione-di-teleiblea-in-provincia-di-ragusa/

https://dtvsicilia.it/2022/06/06/nuove-attivazioni-in-vista-sulla-frequenza-uhf-32-dalla-provincia-di-ragusa/

https://dtvsicilia.it/2022/05/02/non-ancora-attiva-la-rete-rai-per-teleiblea/

https://dtvsicilia.it/2022/04/23/teleiblea-passa-sulla-lcn-178/

Aggiornamenti Maggio Mux Sicilia

Nel mux TELESPAZIO TV (UHF 21):

le emittenti VINTAGE RADIO TV e SICILIA 24, entrambe veicolate in HD, sono passate rispettivamente dalle vecchie numerazioni 119 e 179 alle nuove LCN 76 e 84;

è stata inserita in sovrimpressione la scritta TREMEDIA sulla LCN 111 che risulta sempre priva di denominazione;

rinominato PERSONA TV in PRIMA TV e spostato il canale dal numero 177 alla LCN 88. L’emissione risulta in alta definizione:

 

Nel mux Rai Way (UHF 32) di 2′ livello è stato inserito VINTAGE RADIO TV (LCN 76) ed eliminato SICILIA 24 (LCN 179).

Nuova composizione:

VINTAGE RADIO TV (LCN 76) [trasmette in HD]
RMK TV (LCN 80) [trasmette in HD]
TVM (LCN 83)
TFN (LCN 84) [trasmette in HD]
ALPAUNO (LCN 86)
TELESUD TRAPANI (LCN 88) [trasmette in HD]
TRC TELE RADIO CANICATTI’ (LCN 91)
Televideo Agrigento (LCN 92)
VIDEOSICILIA (LCN 93)
Tele Radio Studio 98 (LCN 95)
AGTV (LCN 97)
SICILIA TV 2 (LCN 99) [schermo nero]
TELEVALLO (LCN 115)
TELE 8 (LCN 117)
TELEIBLEA (LCN 178) [trasmette in HD]
BELLA TV (LCN 181) [trasmette in HD]
Canale 8 (LCN 184)
TV EUROPA (LCN 185)
RETECHIARA (LCN 188)
LA TR3 (LCN 211) [trasmette in HD]

 

Nel mux Rai Way (UHF 42) di 1′ livello, TELESTAR (LCN 78) ha iniziato a trasmettere in alta definizione:

DTT. Operatori di rete locali, MIMIT pubblica Decreto direttoriale 25/05/2023. Aggiornamento indennizzi rilasci obbligatori

Fonte: https://www.newslinet.com/dtt-operatori-di-rete-locali-mimit-pubblica-decreto-direttoriale-25-05-2023-aggiornamento-indennizzi-rilasci-obbligatori/
 

Con decreto direttoriale del 25/05/2023, il Ministero delle imprese e del made in Italy ha approvato l’elenco degli indennizzi spettanti agli operatori di rete locali, delle integrazioni o decurtazioni rispetto ad importi già riconosciuti e delle variazioni in relazione al numero di impianti dismessi da parte di operatori di rete titolari di diritto d’uso che hanno dismesso le frequenze oggetto di rilascio obbligatorio, secondo quanto disposto nella Road map (DM 19/06/2019).

 

Il decreto e l’elenco dei beneficiari

Qui per leggere il decreto direttoriale 25/05/2023 unitamente all’Allegato – elenco beneficiari.

Radio. DAB: la calma (apparente) prima della tempesta della pubblicazione dei bandi per l’assegnazione dei diritti d’uso ai consorzi locali

Fonte: https://www.newslinet.com/radio-dab-la-calma-apparente-prima-della-tempesta-della-pubblicazione-dei-bandi-per-lassegnazione-dei-diritti-duso-ai-consorzi-locali/
 

La calma prima della tempesta? Dopo la pubblicazione da parte del Ministero delle imprese e del made in Italy dell’aggiornamento delle Linee guida sulle procedure per l’attribuzione dei diritti d’uso ai consorzi DAB locali – in verità un vero e proprio dietrofront ministeriale sulla dimensione operativa dei consorzi, come diremo di seguito – da qualche settimana tutto tace, in attesa, appunto, della pubblicazione degli avvisi per la manifestazione d’interesse a riguardo dei singoli lotti frequenziali disponibili.
Molto probabilmente, seguendo l’esperienza del refarming della banda 700 MHz, la pubblicazione avverrà a blocchi di aree tecniche, partendo da quelle dove le verifiche propedeutiche del Ministero sulle consistenze impiantistiche analogiche si sono già concluse.

 

Due approcci diversi al problema

Intanto, da parte dei consorzi di emittenti locali, si stanno registrando due tipi di approccio completamente opposti: quelli che si portano avanti confidando nel fatto che il quadro è già definito e quelli che attendono l’effettiva partenza della procedura, considerato che le modifiche delle Linee guida definitive (che quindi tanto definitive non erano) non escludono (soprattutto in occasione della pubblicazione delle FAQ) possibili nuove interpretazioni in grado di alterare orientamenti che si ritenevano consolidati, magari vanificando attività nel frattempo poste in essere.

 

Le Linee guida definitive, più definitive di prima

Partiamo intanto dall’aggiornamento delle Linee guida definitive, pubblicato nelle scorse settimane.
A riguardo, come aveva ipotizzato NL, le variazioni riguardano gli obblighi di copertura, ripristinati con l’impegno a raggiungere determinate quote di popolazione in luogo del territorio (come per i network provider televisivi) e la possibilità per un unico consorzio di concorrere all’attribuzione dei diritti d’uso in ogni area tecnica, ovviamente attraverso raggruppamenti di soci in possesso dei requisiti specifici per bacino o sub-bacino di riferimento.

 

Come per il DTT

Anche qui, l’orientamento per il consolidamento del settore radiofonico digitale si è sostanzialmente uniformato al comparto tv, dove player nazionali come EI Towers e Rai Way hanno ricevuto l’attribuzione di diritti d’uso in quasi tutte le aree tecniche del territorio nazionale.

 

La precisazione

In questo senso, pertanto, con le novellate Linee guida, sembrano essere stati privilegiati, per una questione di economia di scala, i grandi consorzi rispetto a quelli specificamente creati per ogni area tecnica, anche se la precisazione (introdotta con l’aggiornamento) secondo la quale “resta fermo per l’emittente radiofonica in ambito locale il vincolo stabilito dall’art. 3, comma 1, lett. cc) del D. Lgs. 208 dell’8 novembre 2021”, potrebbe creare qualche problema alle grandi stazioni.

 

Ambito locale

La disposizione ex art. 3 c. 1 lett. cc) D. Lgs. 208/2021, come noto, definisce «ambito locale radiofonico» “l’esercizio dell’attivita’ di radiodiffusione sonora, con irradiazione del segnale fino a una copertura massima del 50 per cento della popolazione nazionale”.

 

Superstation

Per i soggetti che operano sulla soglia di tale limite la questione potrebbe costituire una difficoltà, considerato che, mentre in FM è possibile adeguarsi (al tetto di popolazione) regolando la consistenza impiantistica in maniera quasi chirurgica (eliminando per esempio un solo diffusore FM che concorre al superamento), in DAB occorre agire su interi bacini (o sub-bacini) di utenza.

 

L’analisi

Chiarito questo punto, per approfondire il resto della questione, abbiamo quindi intervistato due consulenti di Consultmedia, primaria struttura di consulenza in ambito radiotelevisivo che sta seguendo il processo di attribuzione dei diritti d’uso, così come lo ha fatto in occasione dell’analoga istruttoria tv col refarming della banda 700 MHz.

 

La procedura di attribuzione dei diritti d’uso DAB+ ai consorzi locali

“Visto che parliamo di sensazione, quella che percepiamo nella corrispondenza quotidiana con gli editori locali raggruppati in piccoli consorzi, che si stanno informando a riguardo della procedura di assegnazione dei diritti d’uso avviata con la pubblicazione delle linee guida definitive (che hanno cristallizzato le regole fino ad ora solo ipotizzate), quando non di superficialità, è, spesso, di confusione“, sottolinea Giovanni Madaro, responsabile dell’area economico amministrativa della task force di Consultmedia che seguirà i consorzi di radio locali e ovviamente i loro soci nel processo di attribuzione delle frequenze DAB+.

 

Mancanza di consapevolezza

“Non sembra ci sia la consapevolezza dei numerosi ostacoli che si frapporranno al rilascio dei diritti d’uso definitivi. Diritti che costituiranno il futuro per la radiofonia. Spesso non percepiamo la sensazione degli editori di essere davanti ad un passaggio fondamentale nell’evoluzione radiofonica. E se questa è la loro, la nostra “sensazione” è che questo tipo di approccio non porterà a nulla di buono”.

 

3 motivi: 1

“E ciò è molto grave per tre ordini di motivi.
Il primo è che le procedure sono decisamente complesse. Più di quanto la bozza iniziale delle Linee guida sottoposta a consultazione pubblica avesse fatto trasparire.

 

3 motivi: 2

Il  secondo motivo è che il tempo a disposizione per la procedura sarà estremamente limitato, se posto a confronto con gli adempimenti richiesti.

 

3 motivi: 3

La terza ragione è che il DAB+ si affiancherà alla FM per un periodo più o meno lungo (ma non tanto quanto alcuni pensano), ma prima o poi la sostituirà per successione naturale. Salvo essere a sua volta sostituito dall’IP. Ma la coesistenza tra le tre piattaforme prima dell’avvento del vettore unico (difficilmente prima del 2030-2035) sarà indispensabile, pena la marginalizzazione di mercato”, continua Madaro.

 

Cautela e consapevolezza non percepite

“Quindi parliamo del futuro della radiofonia. Una prospettiva che dovrebbe imporre cautela e consapevolezza. Contezza che invece non percepiamo in troppi casi”, sottolinea l’economista.

 

I progetti

“I progetti radioelettrici che dovranno essere prodotti sin dall’imminente manifestazione d’interesse e che, quasi certamente, non potranno più essere modificati qualora la procedura specifica (per una data frequenza) evolvesse in competizione (cd. beauty contest, ndr), non sono qualcosa che s’improvvisa in pochi giorni”, interviene Massimo Rinaldi, ingegnere di Consultmedia che coordinerà l’Area Tecnica nelle istruttorie.

 

Ritardatari

“Eppure sento quotidianamente emittenti socie di consorzi che ancora non hanno nemmeno approcciato la questione tecnica.

 

Refarming tv docet: i pdv

La nostra esperienza nei bandi televisivi del refarming della banda 700 MHz, per i quali abbiamo partecipato in tutte le regioni per le reti di 2° livello – ed in qualche caso anche per quelle di primo – ci ha insegnato che i pdv sono una bestia difficile da domare.

 

La coperta che non dovrà essere troppo corta

E, per certi versi, nel DAB+ la bestia è ancora più difficile da controllare, tanto più che il rispetto dei pdv va bilanciato con l’obbligo di copertura del territorio che imporrà l’adozione di più impianti di minore portata singola”, continua l’ingegnere.

 

Documentazione economico-contabile e coordinamento

“I piani economico-finanziari, le certificazioni contabili, il coordinamento per la sottoscrizione di tutta la documentazione presentata dai consorzi da tutti i soci, renderanno non semplice la preparazione dell’istanza”, interviene nuovamente Madaro.

 

Attestazioni fatturato

“Proprio sulle attestazioni del fatturato da parte di professionista iscritto nell’albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili stiamo rilevando le maggiori difficoltà da parte delle emittenti socie. Ciò, sia per la mancanza di specificazioni in merito alle modalità di predisposizione del documento, sia perchè molti soggetti non si avvalgono, per l’attività ordinaria, di un professionista in possesso dei requisiti prescritti dalle Linee Guida”, prosegue l’economista.

 

Sensazione di superficialità

“Per i consorzi che assistiamo ci siamo mossi per tempo, eppure stiamo facendo fatica a gestire processi così complessi. Figurarsi quindi per chi non ha ancora iniziato”, conclude il partner Consultmedia.