E’ morto padre Giacomo Ribaudo: Palermo dice addio al parroco antimafia che creò anche TeleRegina a Maria Santissima del Carmelo ai Decollati

Aveva 80 anni, si è spento dopo una lunga malattia. Lo chiamavano “prete antimafia”, anche se lui non amava questa etichetta, che gli era stata attribuita per la sua attività sul territorio, nei quartieri a rischio fra molte attività diffondere la parola di Dio tramite l’apertura dell’emittente TeleRegina su internet che in precedenza trasmetteva attraverso alcune emittenti locali di Palermo e fu sempre tramite emittenza locale per un periodo visibile su piattaforma Sky.

Il parroco della Magione, di Maria Santissima del Carmelo ai Decollati, nel quartiere della Guadagna, e di San Giuseppe di Villabate, nel ’93 chiese ai mafiosi di convertirsi. “Il nostro ruolo è culturale e sociale, mentre i compiti di repressione spettano allo Stato – diceva – Noi dobbiamo annunciare il Vangelo e difendere i deboli, promuovere la giustizia e la solidarietà, contro ogni forma di prepotenza e di prevaricazione. Di fronte al fenomeno mafioso, i parroci non devono esitare a denunciare con forza anche le connivenze politiche e istituzionali”.

Sul canale ufficiale Youtube del canale rimane un archivio immenso
sono 1577 i video negli ultimi anni le produzioni erano diminuite e si concentravano solo nelle omelie di Padre Giacomo Ribaudo:
Cliccare qui per visualizzarlo.

SALVO LA ROSA LASCIA LA DIREZIONE ARTISTICA DI TGS

Salvo La Rosa, noto giornalista e conduttore televisivo catanese, ha annunciato le sue dimissioni dal ruolo di direttore artistico delle reti televisive e radiofoniche del gruppo SES, comprendenti TGS, RTP, RGS e Antenna dello Stretto.
La decisione, secondo quanto scrive La Rosa è legata a motivi personali.
Una scelta inaspettata che ha lasciato di sorpresa i telespettatori e i collaboratori delle emittenti siciliane.
La Rosa, figura molto amata nel panorama televisivo siciliano, aveva assunto l’incarico di direttore artistico delle emittenti del gruppo Gazzetta del Sud – Giornale di Sicilia sette anni fa, portando avanti una linea editoriale incentrata sulla valorizzazione e la diffusione di eventi della cultura, della tradizione e dei costumi siciliani, come feste patronali ed eventi sacri, carnevali e sagre.
L’ultimo in ordine di tempo, il 400esimo Festino di Santa Rosalia.
“Sono stati sette anni meravigliosi dal punto di vista umano e professionale e pieni di soddisfazioni, di produzioni di successo, di sorrisi e di belle emozioni – scrive il conduttore -. Da oggi, però, non sono più il direttore artistico e il conduttore di TGS, RTP, RGS e Antenna dello Stretto, le reti televisive e radiofoniche del gruppo SES Gazzetta del Sud – Giornale di Sicilia:
ho, infatti, dato le dimissioni per motivi personali e, quindi, lascio, non senza dispiacere, questo prestigioso incarico”.
Le dimissioni di Salvo La Rosa arrivano in un momento delicato per il panorama mediatico regionale, dove le emittenti radiofoniche e televisive sono chiamate a rinnovarsi e adattarsi a un contesto sempre più digitale e competitivo.
La sua uscita rappresenta quindi una perdita significativa, non solo per il gruppo SES, ma per l’intera comunità televisiva siciliana.
“Voglio ringraziare davvero cututtuucori l’editore, il mio amico dott. Lino Morgante, che a gennaio del 2018 mi diede questa importante opportunità e col quale ci sarà sempre un rapporto autentico di amicizia, rispetto, affetto e gratitudine – sottolinea in un post su Facebook –.
E grazie anche alle colleghe e ai colleghi dei giornali, delle televisioni, delle radio, del web, dei settori tecnici e amministrativi e della concessionaria pubblicitaria di questo gruppo editoriale prestigioso per avere condiviso con me anni di lavoro davvero straordinari.
Trasmissioni televisive e radiofoniche, dirette degli eventi e delle feste religiose più importanti in Sicilia, speciali e produzioni esclusive:
di cosi belli in sette anni ne abbiamo fatte davvero tante e personalmente le porterò sempre nel cuore, anche perché le ho condivise con colleghe e colleghi eccezionali. Ora, però – conclude Salvo La Rosa – preferisco fermarmi:
continuerò il mio tour di eventi in giro per la Sicilia (il calendario è ricchissimo e già il 4 ottobre condurrò a Catania un evento straordinario di cui vi parlerò in queste ore) e, poi, mi dedicherò ad altre esperienze importanti che non vedo lora di condividere con tutti voi”.
E se Dio mi darà ancora salute, forza, passione e amore per questo lavoro andrò avanti con l’impegno e l’onestà di sempre.
Seguitemi. Iu ci sugnu sempri. Vi vogghiu beni e vi mando un abbraccio fortissimo.

Tratto da: https://quotidianodipalermo.it/salvo-la-rosa-lascia-la-direzione-artistica-di-tgs-motivi-personali

Tv. DVB-I: quasi completato l’iter per il bollino sui tv. Intanto Agcom prepara il tavolo tecnico per attribuzioni LCN

Fonte: www.newslinet.com/tv-dvb-i-quasi-completato-liter-per-il-bollino-sui-tv-intanto-agcom-prepara-il-tavolo-tecnico-per-attribuzioni-lcn
 

Nel silenzio generale il DVB-I si fa strada, aiutato dall’affermazione delle piattaforme di streaming video on demand, dalla diffusione di tv di nuova generazione upgradabili al nuovo standard e soprattutto dai ritardi del DVB-T2, che sarà bruciato prima di affermarsi.

 

Sintesi

Quale è lo stato del DVB-I in Italia e quali le prospettive? Con ogni probabilità se ne parlerà al Milano Audiovisual Forum 2024 (MAF), evento internazionale che riunisce esperti e operatori del mercato audiovisivo e del broadcasting, in programma il 29-30 ottobre presso il Centro congressi Stella Polare di Fiera Milano – Rho.

 

Lo stato del DVB-I

Nelle more dell’acquisizione di aggiornamenti, sappiamo che tre dei quattro prerequisiti per l’istituzione in Italia di un bollino DVB-I sono stati soddisfatti, e manca solo un ultimo passaggio perché i produttori di TV possano ottenere ufficialmente la certificazione (DVB-I, per l’appunto).

 

HD Forum Italia

Pubblicata da HD Forum Italia lo scorso dicembre, la nuova versione 2.1 dell’UHD Book italiano ha segnato un passo cruciale verso l’adozione del DVB-I nel mercato italiano, avvicinando sempre di più l’entrata in vigore del relativo bollino.

 

La sperimentazione di Mediaset

Come sottolineato nella prefazione del documento, i prerequisiti raggiunti comprendono, tra l’altro, la sperimentazione condotta da Mediaset nei mesi scorsi ed anticipata da Newslinet. Ora manca solo un ultimo step: l’approvazione delle linee guida da parte di Agcom.

 

Tv bollinati

Una volta stabilite queste direttive, i produttori di televisori potranno ottenere la certificazione e esporre il bollino DVB-I sui loro dispositivi.

 

La parte di Agcom

Il ruolo di Agcom è cruciale: attraverso specifici tavoli tecnici, l’ente dovrà definire le linee guida per l’assegnazione e l’uso della numerazione LCN (Logical Channel Number), fondamentale anche per la distribuzione dei canali televisivi su banda larga (come avviene nello streaming DVB-I). Tuttavia, le tempistiche rimangono ancora incerte.

 

Nel 2025 lo sbarco sostanziale

Si stima che i primi televisori con il bollino DVB-I potrebbero arrivare sul mercato italiano il prossimo anno, anche se alcuni modelli recenti, come quelli di Telefunken prodotti da Vestel, sono già compatibili con lo standard, pur non essendo ancora certificati.

 

Cos’è il DVB-I e come si inserisce nel panorama attuale

Ma cosa rappresenta esattamente il DVB-I (Digital Video Broadcasting over Internet)? Si tratta di un nuovo standard sviluppato dal consorzio DVB per la fruizione di contenuti televisivi in modalità lineare, ossia in diretta, ma con una differenza sostanziale rispetto ai tradizionali sistemi di trasmissione: i canali vengono ricevuti tramite una connessione IP a bassa latenza, anziché attraverso il digitale terrestre (DVB-T/T2) o la trasmissione satellitare (DVB-S/S2).

 

A latere

Nonostante questo cambiamento, il DVB-I non sostituisce gli altri standard, ma li affianca. Ad esempio, la numerazione dei canali (LCN) resta la stessa, e il sistema DVB-I interviene solo quando il segnale del digitale terrestre risulta debole o disturbato, permettendo così di mantenere la continuità della visione.

 

Interoperabilità

Questo tipo di interoperabilità tra gli standard è uno dei principali vantaggi del DVB-I. Inoltre, se la connessione IP fosse satura o lenta, il sistema darebbe comunque la priorità alla trasmissione terrestre, garantendo una migliore esperienza all’utente.

 

Ultra HD 4K-HDR

Tuttavia, il vero punto di forza del DVB-I è la sua capacità di trasmettere contenuti in altissima qualità. In presenza di una connessione stabile, anche una fibra FTTC (non la più veloce disponibile come, ad esempio, la FTTH – Fiber to the Home) è in grado di supportare lo streaming di video in Ultra HD 4K-HDR e audio AC-4, con opzioni avanzate come il Dolby Atmos. Tutto questo avviene in tempo reale, eliminando i ritardi tipici del digitale terrestre (di circa 3-4 secondi) o del satellite, e superando di gran lunga le latenze (lag) che affliggono lo streaming di piattaforme come DAZN.

 

Le nuove abitudini degli utenti e il potenziale del DVB-I

Alla luce di queste innovazioni, è interessante riflettere sul comportamento degli utenti e sulle tendenze attuali del consumo televisivo. Negli ultimi anni, lo streaming ha guadagnato una posizione dominante, spinto dalla crescente diffusione di piattaforme come Netflix, Amazon Prime Video, Disney e DAZN. Tuttavia, la qualità della fruizione di contenuti live, soprattutto per eventi sportivi o trasmissioni in diretta, è stata spesso criticata a causa delle latenze e dei problemi di buffering.

 

Soluzione alle criticità broadcasting

Il DVB-I potrebbe rappresentare la risposta a queste criticità, proponendosi come un’alternativa che combina la qualità dello streaming on demand con l’affidabilità e la continuità del broadcasting tradizionale.

 

Evoluzione naturale

Inoltre, con l’aumento del numero di utenti che accedono ai contenuti televisivi tramite connessioni IP, piuttosto che via antenna terrestre o satellite, il DVB-I si pone come una soluzione naturale per armonizzare i diversi metodi di fruizione. Gli utenti, abituati alla flessibilità delle piattaforme streaming, potrebbero vedere nel DVB-I un ponte tra la TV lineare e l’esperienza IP, offrendo una qualità superiore e una minore latenza. L’integrazione con gli standard esistenti, inoltre, consente una transizione senza intoppi, garantendo la compatibilità con i sistemi attuali.

 

Il contratto di servizio RAI-MIMIT

Del DVB-I si trova anche traccia all’art. 15 c. 10 del nuovo contratto di servizio Rai-Ministero che dispone che “In coerenza con l’obiettivo di facilitare l’introduzione di nuovi servizi di distribuzione televisiva rivolti all’utenza mobile e nomadica, la Rai sperimenterà lo standard 5G broadcast, con particolare riguardo alla copertura di aree metropolitane ad alto traffico IP, utilizzando frequenze UHF dedicate, identificate e assegnate dal Ministero, anche su base temporanea.

 

Sperimentazioni RAI

La Rai sperimenterà il DVB-I e l’Hbbtv (per il quale si sta andando, quantomeno per l’ambito nazionale, verso una convalida d’impiego per acquiescenza delle soluzioni jump, anche se non codificate nell’ordinamento di specie, ndr) nonché le ulteriori tecnologie innovative che dovessero svilupparsi in futuro”.

 

Sfide e prospettive per il mercato italiano

Nonostante questi vantaggi, ci sono anche sfide da affrontare. Il primo ostacolo è la necessità di reti progettate appositamente per gestire un prevedibile aumento del traffico dati.

 

Il nodo delle infrastrutture di rete

Lo streaming live richiede connessioni stabili e veloci, e il sistema DVB-I dovrà essere supportato da infrastrutture di rete in grado di sopportare una domanda massiccia, soprattutto in occasioni di grandi eventi.

 

Disparità significative

Anche se l’Italia ha fatto passi avanti nell’espansione della banda larga, ci sono ancora disparità significative in termini di copertura e velocità delle connessioni, specialmente nelle aree rurali.

 

Aggiornamento dei tv esistenti

Un’altra sfida riguarda l’adozione dello standard da parte dei produttori di televisori. Sebbene teoricamente basterebbe un aggiornamento del firmware per rendere un televisore compatibile con il DVB-I. La realtà è che solo pochi modelli in commercio supportano già questo standard.

 

Il ruolo dei produttori dei tv…

I produttori dovranno decidere se investire in questa tecnologia, rendendola disponibile su una gamma più ampia di dispositivi, o se limitarsi a modelli di fascia alta (almeno inizialmente).

 

…e degli utenti

Inoltre, sarà cruciale capire come i consumatori risponderanno a questa innovazione: il bollino DVB-I diventerà un criterio di acquisto determinante? O gli utenti continueranno a prediligere le soluzioni già affermate e consolidate come le piattaforme streaming?

 

Grande potenziale

In conclusione, il DVB-I rappresenta una promettente evoluzione nel campo della televisione digitale, che potrebbe rispondere a molte delle esigenze emergenti del pubblico.

 

I fattori decisivi

Tuttavia, la sua affermazione dipenderà da una serie di fattori, tra cui l’infrastruttura di rete, l’adozione da parte dei produttori e, soprattutto, il comportamento degli utenti, sempre più orientati verso un’esperienza di fruizione televisiva fluida e senza interruzioni.