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“Radio Italia Live – Il concerto”: il 30 giugno a Palermo

“Radio Italia Live – Il concerto” torna a Palermo: l’appuntamento è venerdì 30 giugno al Foro Italico.
Lo rende noto l’emittente di musica italiana.

Per il più grande evento gratuito di musica live in Italia, la data siciliana si aggiunge a quella di Milano, in programma sabato 20 maggio in Piazza Duomo.

Dal 2012 – riporta un comunicato – è l’appuntamento musicale live e gratuito più atteso dell’anno. Così “Radio Italia Live – Il concerto” torna nel 2023 anche a Palermo, dopo la grande serata tenuta nel 2019: l’evento, organizzato da Radio Italia solomusicaitaliana, si svolgerà quindi venerdì 30 giugno nella suggestiva cornice del Foro Italico.

Mario Volanti, Editore e Presidente Radio Italia, ha dichiarato: “È un grande piacere poter tornare a Palermo con Radio Italia Live – Il Concerto: i ricordi delle precedenti edizioni sono rimasti impressi nei nostri cuori e nelle nostre menti in questi anni, quindi poter riportare la grande musica italiana dal vivo al Foro Italico è una grande gioia che siamo certi sarà condivisa dal numerosissimo pubblico presente il 30 di giugno. Un ringraziamento particolare al Sindaco Roberto Lagalla e a tutti i suoi collaboratori che hanno agevolato la possibilità di realizzare nuovamente un evento così imponente e impegnativo. Ci vediamo a Palermo alla fine di giugno. Non devono mancare le arancine!”.

Roberto Lagalla, Sindaco di Palermo, ha affermato: “Come hanno dimostrato gli spettacoli e i concerti della scorsa estate e la loro grande partecipazione di pubblico, Palermo ha voglia di grandi eventi e il ritorno del Radio Italia Live – Il Concerto al Foro Italico, il prossimo 30 giugno, è una bellissima notizia per la città. Negli ultimi mesi il canale aperto tra l’amministrazione e Radio Italia ha prodotto proficue interlocuzioni che hanno portato all’organizzazione di questo grande appuntamento musicale a livello nazionale che porterà sul palco del Foro Italico alcuni tra i principali artisti del panorama della musica italiana”.

Switch off digitale terrestre, cosa cambia dal 21 dicembre e come capire se la tv è compatibile

Chi ha comprato un televisore dopo il 2018 non dovrebbe avere problemi, rimarranno al buio solo le tv più vecchie e nel caso basterà comprare un nuovo decoder.

È stata una lunga marcia quella verso la transizione al nuovo digitale terrestre, il DVB-T2 (Digital Video Broadcasting – Second Generation Terrestrial). Dopo mesi di riassetto delle frequenze, il 21 dicembre ci sarà lo switch off definitivo con lo spegnimento dei canali codificati in Mpeg2, ovvero quelli che vanno dal 500 in poi.

Ci saranno quindi solo trasmissioni in MPEG-4 alle numerazioni iniziali. Cosa significa? Semplicemente che saranno visibili solo i canali in alta definizione. È il primo passo verso la transizione al nuovo digitale terrestre che si completerà a gennaio 2023. Ecco come capire se il proprio decoder o televisione sono compatibili con lo switch off.

Cosa cambia con lo switch off definitivo e cosa succede ai canali TV
Il percorso previsto dal decreto del ministero dello Sviluppo economico del 21 dicembre 2021, in realtà, è iniziato già lo scorso 8 marzo, quando è stata introdotta la codifica MPEG-4 in simulcast con l’MPEG-2. L’idea è quella di fare un grande trasloco per ottimizzare da un lato lo spazio di distribuzione dei canali, dall’altro la qualità.

L’aggiornamento tecnico infatti permetterà di vedere la televisione ad alta definizione, il DVB-T2 libererà le frequenze della banda 700 MHz e il formato video MPEG-4 con codifica H264 che è in grado di supportare una qualità di trasmissione maggiore. Il realtà lo switch off, però, un progetto molto più a lungo termine. Quella del 20 gennaio infatti è solo la prima tappa per la nuova generazione del digitale terrestre.

Come capire se la tv e il decoder sono compatibili con il nuovo digitale
Per capire se il proprio televisore o il proprio decoder sono compatibili con i nuovi standard basta accedere al sito nuovatvdigitale.mise.gov.it, dove è possibile trovare tutte le informazioni nella pagina dedicata. Non solo, si può anche  consultare il manuale nella scheda tecnica del televisore per capire se supporta o meno il nuovo standard verificato. Se c’è l’indicazione DVB-T2 HEVC Main10 allora la transizione non sarà un problema. Altrimenti, quando verrà introdotta l’attivazione dei nuovi standard, a gennaio 2023 si potrà utilizzare il canale di test 200. Se sullo schermo comparirà la scritta “Test HEVC Main10”, allora il televisore sarà compatibile al DVB-T2.

Chi non avrà (quasi) sicuramente problemi
Se il televisore è stato comprato dopo il 2018 sarà compatibile con il nuovo digitale terrestre perché i dispositivi venduti dopo quella data, secondo il regolamento supportano il nuovo standard DVB-T2 e la codifica HEVC Main10. In realtà tutti i televisori in commercio almeno dal 2010 dovrebbero supportare l’alta definizione, nel caso fossero stati acquistati in precedenza probabilmente basta prendere un nuovo decoder. La transizione dovrebbe creare problemi solo alle prime tv HD Ready con decoder integrato SD. Quindi probabilmente rimarranno al buio circa due milioni di dispositivi.

Attenzione, anche i dispositivi più recenti potrebbero riscontrare qualche problema. Il primo è legato alle nuove posizioni dei canali, per esempio Rai o Mediaset potrebbero essere visibili solo dal 501 o dal 104 in poi e non nelle nuove posizioni dello switch off. In questo caso bisogna o acquistare un decoder o sostituirlo. Il secondo invece è per chi ha comprato una smart tv prima del 2018, questi dispositivi pur avendo un decoder DVB-T2, in realtà potrebbero non avere l’obbligo di supporto al formato Hevc (H265) con profilo Main 10.

Cosa fare se i canali non si sintonizzano
Anche se il televisore e il decoder sono compatibili con DVB-T2 potrebbero esserci problemi a visualizzare la schermata. Banalmente il canale 200 potrebbe non sintonizzarsi o non mostrare il messaggio “Test HEVC Main10”.

In tal caso probabilmente o è una cattiva ricezione, o una un’altra emittente che trasmette sul canale oppure, la televisione non riesce ad agganciarsi alle frequenze più recenti. Sarà quindi necessario, prima di acqusitare una nuova televisione o un nuovo decoder, effettuare una risintonizzazione per accertarsi che il problema non dipenda dai propri dispositivi.

Ci sono bonus tv e decoder per lo switch off?
Non è più possibile usufruire dei bonus tv erogati dal ministero delle imprese e del made in Italy per agevolare la sostituzione di tv e decoder non compatibili con i nuovi standard di trasmissione. C’era tempo fino al 12 novembre per richiederli.

Resta però attiva l’agevolazione ‘Decoder a casa’. Una misura introdotta in collaborazione con Poste Italiane S.p.A., che prevede la consegna direttamente a casa di un decoder compatibile con la nuova tecnologia alle persone dai 70 anni in su, con un trattamento pensionistico non superiore a 20.000 euro annui e che siano titolari di abbonamento al servizio di radiodiffusione.


fonte: www.fanpage.it

Teleacras rimane “viva” nonostante la rivoluzione digitale: la storica emittente televisiva ospite a “Rebus” su Rai 3 domenica 13 novembre, alle ore 16:30 & su Rai Play.

Una troupe del programma televisivo condotto da Corrado Augias e Giorgio Zanchini ha visitato la sede della tv che, da 46 anni, è presente sul territorio,

a alcuni mesi non è più sul canale 88 del digitale terrestre bensì sul 178, in un apposito spazio quotidiano in cui l’emittente “Teleiblea” ospita lo storico telegiornale condotto da Angelo Ruoppolo. E così Teleacras è “sopravvissuta” alla rivoluzione digitale che ha causato la morte di numerose tv locali che non hanno avuto la possibilità di sostenere le spese necessarie agli adeguamenti strutturali e normativi.

E per raccontare i suoi 46 anni di attività, la storica tv agrigentina con sede alla zona industriale (prima si trovava a Monserrato) che venne diretta dall’editore Giovanni Miccichè per poi passare il testimone alla moglie Enza Pecorelli e ai figli Giuliana, Gero e Luisa, è stata “visitata” da una troupe del programma “Rebus” in onda su Rai 3, condotto da Corrado Augias e Giorgio Zanchini. Oltre a ripercorrere le tappe del suo percorso, Teleacras si è presentata in questa occasione come un’azienda che, nonostante la crisi che ha investito tutto il settore, ha ancora nuove prospettive. Negli anni d’oro a Teleacras lavorarono giornalisti come Giovanni Taglialavoro, Carmelo Sardo, Luigi Galluzzo e Carmelo Lazzaro, tutti approdati in tv e radio nazionali.