Delibera n. 398/19/CONS: Cessione della banda da parte del mux Rai 1 a favore degli operatori di rete locali delle frequenze UHF 51 e 53

Il 21 Ottobre 2019 l’AGCOM ha pubblicato la Delibera 398/19 con cui ha dato il via ad una consultazione pubblica, dalla durata di 30 giorni, che serve a raccogliere osservazioni ed elementi d’informazione da parte dei soggetti interessati in relazione alla definizione delle modalità e delle condizioni economiche per la cessione della banda da parte del mux Rai 1 a favore degli operatori di rete locali titolari di diritto d’uso delle frequenze UHF 51 e 53.

 

C’è da precisare che, in caso di richiesta, la Rai potrà veicolare massimo 2 emittenti riconducibili solo ad ognuno dei soggetti assegnatari delle 2 frequenze locali da spegnere in anticipo. Infatti, come già scritto in questo articolo, i canali attualmente ospiti su questi mux da disattivare, dovranno stringere nuovi accordi con altri operatori.

 

La Rai è tenuta a rispettare quest’obbligo fino alla durata del “periodo transitorio” che va dall’1 Gennaio 2020 al 31 Dicembre 2021.

 

Questa è la cartina dello spegnimento forzato delle frequenze UHF 51 e 53 (oltre a 50 e 52). Le uniche province escluse sono quelle di Palermo e Messina

 

L’AGCOM deve stabilire le modalità e le condizioni economiche per la cessione della banda.

Il mux Rai 1 attualmente ha all’attivo 113 impianti in Sicilia, mentre a livello di prezzi, per 1 Mbit/s è stata stabilita una tariffa, al netto d’IVA, di 0,010 € per abitante.

 

Per una lettura completa è possibile consultare anche gli Allegati A o Testo di consultazione e B o Modalità di consultazione

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Assegnazione di alcune frequenze riservate ai mux nazionali in vista dello scossone televisivo

Il 5 Agosto 2019 il Ministero dello Sviluppo Economico ha approvato la determinazione degli esiti (rivedibili) della procedura di attribuzione delle frequenze riservate agli operatori di rete nazionali basandosi sempre sui princìpi fondamentali della Delibera 39/19 , ovvero l’assegnazione di 12 frequenze nazionali, di cui 1 mista tra banda VHF/UHF ed un’altra decomponibile per macro-aree e il rapporto di conversione dimezzato da 1 a 0,5. 

 

Come conseguenza Mediaset, Persidera e Rai hanno a disposizione 2,5 frequenze ciascuno, mentre CAIRO DUE, La3, DFree, RETECAPRI e persino Europa 7 si ritrovano adesso con appena mezzo mux a testa. La somma del totale, in questo modo, raggiunge quota 10. Le ultime 2 frequenze saranno assegnate tramite un’asta senza possibilità di rilancio e con scadenza fissata al 30 Novembre 2019.

 

Come al solito, nel nostro blog, analizziamo gli effetti che riguardano la Sicilia.

 

Allegato N.1

 
Con la pubblicazione della determinazione di Agosto si può notare che la RAI ha ottenuto la Rete  nazionale n.7 a seguito della fusione dei Mux 2 e 3 e la Rete nazionale n.8 grazie all’ accoppiata dei Mux 1 e 5 . Resta ancora da definire il destino dell’odierno Mux 4.

 

Mediaset si è aggiudicata la Rete nazionale n.1 con l’abbinamento dei Mux 2 e 5 e la Rete nazionale n.9 a seguito della fusione dei Mux 3 e 1. E’ ancora incerto, invece, il destino dell’attuale Mux 4 .



Persidera ha ottenuto la Rete nazionale n.4 con l’accorpamento dei Mux Rete A1 e 2 e la Rete nazionale n.5 con l’unione dei mux TIMB 3 e 2 . Resta da definire il destino dell’odierno Mux TIMB 1.

 

La Rete Nazionale n.11, invece, è già stata assegnata, come detto nei giorni scorsi all’intesa siglata dagli operatori di rete DFree e La3.

 

I mux CAIRO DUE, RETECAPRI ed Europa 7 per il momento sono ancora senza assegnazioni.

 

Si delinea sempre più la lista dei mux nazionali:

N 1 = Mediaset 2

N 2 = (?)

N 3 = (?)

N 4 = Rete A

N 5 = Timb

N 6 = (?)

N 7 = Rai 3

N 8 = Rai 1 (con versione locale di Rai 3)

N 9 = Mediaset 3

N 10 = (?)

N 11 = DFree + La3

N 12 = (?)

 


UHF

 

24 – Mux DFREE + LA3  (provincia di Messina, Siracusa, Catania, Ragusa e Palermo)

27 – Mux RAI 3

28 – Mux MEDIASET 3 (provincia di Trapani)

31 – Mux  RETE A (provincia di Trapani)

34 – Mux  DFREE + LA3 (provincia di Trapani, Agrigento, Caltanissetta, Enna)

36 – Mux MEDIASET 2

37 – Mux RAI 1

41 – Mux MEDIASET 3 (tranne provincia di Trapani)

44 – Mux RETE A (tranne provincia di Trapani)

48 – Mux TIMB
 
Restano ancora vuote, pertanto, le frequenze nazionali 29, 35, 40, 46 e 47.
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Rivoluzione dell’etere televisivo sempre più vicina: le novità dei mesi estivi

Dopo l’uscita a febbraio della Delibera 39/19 con conseguente aggiornamento del PNAF, vale a dire il Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze, il Ministero dello Sviluppo Economico ha proseguito la sua opera di completamento delle pratiche amministrative per permettere il più velocemente possibile sia agli operatori di rete che ai cittadini italiani di prepararsi in tempo ad una rivoluzione televisiva dovuta, come già spiegato più volte, alla liberazione delle frequenze da concedere alla connessione 5G.

 

A luglio è stata ufficialmente pubblicata la nuova road map nazionale che prevede lo spegnimento delle frequenze UHF 50-53 a partire dal periodo 1 Gennaio-31 Maggio 2020 nell’Area Ristretta 1 che corrisponde alle province di Imperia, Savona, Genova, La Spezia, Massa Carrara, Lucca, Pisa, Livorno, Grosseto, Viterbo, Roma, Latina, Oristano, Sassari.

 

La Sicilia, e più precisamente le province di Trapani, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa, Catania, facenti parte dell’Area Ristretta 4, saranno coinvolte in questa procedura tra l’1 Gennaio e il 30 Giugno 2021


Tuttavia a partire dall’1 Gennaio 2020 è già possibile la rottamazione volontaria in cambio di un indennizzo per gli operatori di rete locali sparsi in tutt’Italia che in questo arco di tempo non hanno ancora la necessità di rilasciare la propria frequenza (vale a dire quelli corrispondenti alle Aree intere o ristrette 2, 3 e 4).

Gli operatori di rete locali che dovranno disattivare le frequenze UHF 51 e 53 nelle cosiddette “aree ristrette” e secondo il calendario prestabilito possono scegliere di spegnere anche nelle rimanenti aree regionali. Anche in questo caso sarà concesso un indennizzo.


Limitatamente alla Sicilia, il calendario della liberazione delle frequenze stabilisce che tra l’1 Settembre e il 31 Dicembre 2021 sarà disattivato il mux UHF 30 (Rai 2) (così come in tutto il resto d’Italia), mentre tra l’1 Aprile e il 20 Giugno 2022 saranno spenti sia i mux locali che quelli nazionali, compresi quelli attivati in via transitoria, i mux nazionali in banda 700 MHz e in banda VHF diversi dal mux Rai 1.

Quest’ultime 2 categorie di operatori effettueranno la stessa procedura anche nelle altre regioni italiane.

Le operazioni descritte sopra servono per permettere l’accensione delle frequenze pianificate dal PNAF ed assegnate ai nuovi mux locali, al mux Rai 1 e a quelli nazionali.

 

Tra l’1 Aprile 2022 e il 20 Giugno 2022 è inoltre prevista la conversione totale al DVB-T/MPEG-4, mentre il  passaggio completo al DVB-T2 dovrebbe essere eseguito entro il periodo 21-30 Giugno 2022.

Per quest’ultima modalità di trasmissione però non ci sono ancora conferme definitive se effettivamente verrà usata o meno. In questo decreto, inoltre, è stata considerata la facoltà di accorciare i tempi.

 

Contemporaneamente sono stati pubblicati lAvviso dell’11 giugno 2019 per l’assegnazione agli operatori di rete nazionali dei diritti d’uso delle frequenze pianificate dal PNAF, mentre sono state rese note le Linee Guida aggiornate al 22 luglio 2019 per gli operatori di rete locali e le Linee Guida per FSMA aggiornate al 22 luglio 2019 per i fornitori di servizi di media audiovisivi locali che intendono partecipare alla procedura di diffusione dei propri marchi nelle 18 aree tecniche italiane.

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WindTre si allea con Tarak Ben Ammar: “Una rete comune per il digitale terrestre”

Fonte: https://www.repubblica.it/economia/2019/10/04/news/windtre_si_allea_con_tarak_ben_ammar_una_rete_comune_per_il_digitale_terrestre_-237628941/

 

Le due aziende gestiranno insieme quasi mille ripetitori televisivi, che trasmetteranno con il nuovo standard in DVBT-2. Ospiteranno le emittenti interessate a irradiare i loro programmi in questa tecnologia e in alta definizione

 

ROMA – WindTre (attraverso 3Lettronica Industriale) e Prima Tv (proprietà di Tarak Ben Ammar con la partecipazione di Naguib Sawiris) mettono insieme le loro antenne e danno vita a una rete nazionale di ripetitori. Questa rete comune potrà ospitare – dietro lauto pagamento, ovvio – i programmi televisivi delle emittenti interessate a trasmettere con la nuova tecnologia del digitale terrestre (il DVBT-2), e in alta definizione.


Il ministero dello Sviluppo economico ha valutato l’alleanza che le due aziende le hanno presentato (modello incoraggiato dalla ultima legge di Bilancio); ha approvato l’intesa; e ha già assegnato al “consorzio” la rete nazionale di ripetitori numero 11 (che trasmetterà sui canali UHF, numero 23 e 24). La rete sarà operativa dal 30 giugno del 2022.
 

WindTre porta in dote circa 130 ripetitori mentre Prima Tv ne ha altri 869. La nuova rete comune, dunque, potrà contare su quasi mille antenne. Sarà una rete molto efficiente, visto che quella di Prima Tv (gestita attraverso DFree) già oggi raggiunge il 95,6% della popolazione italiana. Nella definizione dei contratti, l’avvocato Luca Ulissi ha assistito WindTre 3 e Luca Perfetti, invece, Prima Tv. L’accordo strategico – messo a punto dai due top manager Antongiulio Lombardi (WindTre) ed Egidio Viggiani (Prima Tv) – è stato poi firmato dai rispettivi amministratori delegati, Jeffrey Hedberg e Andrea Goretti.
 

E TARAK POTREBBE ALLA FINE COMPRARE TUTTO (Antenne)
 
 

Se Tarak compra i ripetitori televisivi di WindTre

TARAK Ben Ammar si allea con WindTre per dare vita ad una rete nazionale di ripetitori, in grado di veicolare programmi con il nuovo standard del digitale terrestre, il DVBT-2.

Le due aziende non confermano, ma fonti bancarie sostengono che – in prospettiva – Tarak  acquisterà l’intera rete di antenne di WindTre

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DTT. Mise pubblica elenco operatori di rete che devono liberare i canali 51 e 53 UHF a gennaio 2020

Fonte: https://www.newslinet.com/dtt-mise-pubblica-elenco-operatori-di-rete-che-devono-liberare-i-canali-51-e-53-uhf-a-gennaio-2020/

 

Tra tre mesi (esattamente il 1° gennaio 2020) in molte aree italiane i canali 51 e 53 UHF dovranno essere dismessi per esigenze di coordinamento internazionale.

Tali frequenze dovranno infatti essere liberate a partire esattamente dal 01/01/2020 secondo le tempistiche e le modalità dettagliate dal decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 19/06/2019, che ieri ha pubblicato l’elenco completo degli operatori di rete chiamati alla “rottamazione” anticipata (qui per scaricare il file in pdf) rispetto allo switch-off completo del 2022.

 

Ora Agcom deciderà le modalità di trasporto sui mux regionali RAI di almeno un FSMA per ogni mux dismesso

 

La pubblicazione del Mise consegue, a quella sullo stesso tema, dell’Agcom, intervenuta con la Delibera n. 390/19/CONS a mente dell’articolo 1, comma 1031, della Legge di Bilancio 2018 (legge 205/2017) così come emendato dalla Legge di Bilancio 2019 (legge 145/2018).
Quest’ultima norma stabilisce che “L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni dispone le modalità e le condizioni economiche, orientate al costo, secondo cui il concessionario del servizio pubblico nel multiplex contenente l’informazione regionale ha l’obbligo di cedere una quota della capacità trasmissiva assegnata, comunque non inferiore a un programma, nel periodo transitorio, a favore di ognuno dei soggetti legittimamente operanti in ambito locale assegnatari dei diritti d’uso dei canali CH 51 e 53 alla data di entrata in vigore della presente disposizione che rilascino i rispettivi diritti d’uso nel periodo transitorio ai sensi del comma 1032”.

Con la citata Delibera n. 390/19/CONS, ha quindi dato avvio al procedimento per la definizione delle modalità e delle condizioni economiche per la cessione della capacità trasmissiva da parte della concessionaria del servizio pubblico a favore dei soggetti assegnatari dei diritti d’uso relativi ai canali 51 e 53 della banda UHF.

 

Il nodo degli appiedati

 

E tutti gli altri FSMA veicolati su tali mux fuori dal marchio/palinsesto principale dell’operatore di rete che deve liberare anzitempo il canale?

Dovranno negoziare accordi con altri vettori, visto che la L. 205/2017 non garantisce una tutela ad essi.
Si tratta di un problema non da poco che interesserà qualche centinaio di FSMA, posto che in qualche area calda del territorio potrebbe risultare complesso trovare spazio e comunque sappiamo bene che nessun mux è veramente identico ad un altro, non solo per costo di trasporto, ma anche per diffusione e sintonizzazione (nelle grandi città i centralini delle antenne spesso discriminano taluni canali).

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