DTT. (In)capacità trasmissiva sui mux areali. E se il Mise imponesse il must carry HBBTV agli FSMA del blocco LCN pregiato (10/19)?

Fonte: https://www.newslinet.com/dtt-incapacita-trasmissiva-sui-mux-areali-e-se-il-mise-imponesse-il-must-carry-hbbtv-agli-fsma-del-blocco-lcn-pregiato-10-19/

 

Must carry HBBTV per agevolare gli esclusi dalle graduatorie per fornitori di servizi di media audiovisivi e riduzione della capacità trasmissiva pro capite per gli utilmente collocati per aumentare numero FSMA on air. Ipotesi allo studio per salvare il salvabile dopo lo switch-off T2.

 

Spazio, ultima frontiera

Non ci sarà capacità trasmissiva per tutti sui nuovi mux areali. Almeno fintanto che non sarà obbligatorio per tutti i network provider adottare la codifica HEVC/H265. E visto che è addirittura in forse l’obbligo di passare da settembre 2021 al formato H264 abbandonando la codifica Mpeg2, ben si comprende quanto l’adozione della codifica HEVC sia aleatoria.

 

Fino al 75% degli attuali FSMA senza sbocco DTT

Da calcoli effettuati, ammettendo che – nonostante i pasticci inenarrabili commessi dal Ministero dello sviluppo economico (anticipiamo così un prossimo articolo sul tema di ulteriori vicende che ingolferanno le aule di giustizia amministrativa) – si riesca a condurre a buon fine anche l’assegnazione dei diritti d’uso di secondo livello, rimarranno a piedi dall’inizio alla fine del processo di switch-off tra il 40 ed il 75% degli attuali fornitori di servizi di media audiovisivi. La forbice, ça va sans dire, varia in funzione della citata adozione dei formati trasmissivi Mpeg2/Mpeg4/HEVC.

 

Surplus di capacità trasmissiva postumo

Tuttavia l’incapacità di trasporto a seguito della (prima o poi inevitabile) adozione del formato HEVC cesserà e allora, probabilmente, lo spazio sui mux locali sarà pure in eccedenza. Solo che non ci sarà più nessun FSMA da trasportare oltre a quelli su due mani per multiplexer. In quanto, all’evidenza, un’azienda non può essere messa nel congelatore per uno o due anni.

 

Anche gli operatori di rete puri sarebbero favorevoli ad un mercato FSMA più vasto

Una situazione che, quan’anche ben vista dai top player locali (vista la riduzione del numero dei competitor), è sgradita anche ai network provider puri (cioè quelli che non gestiscono anche FSMA). I quali hanno evidente interesse ad un mercato più vasto di fornitori di contenuti da veicolare.

 

Due anni di attesa

Secondo le proiezioni dei dati dell’indagine FUB da parte degli analisti più rigidi, l’avvicendamento del parco tv al formato HEVC  (High Efficiency Video Coding) necessiterà almeno altri due anni. E’ quindi presumibile che già a fine 2022 sia del tutto inutile avere emissioni in Mpeg2, mentre quelle in H264 saranno ricevibili da oltre il 90% della popolazione televisiva con almeno due televisori in casa. In quel momento, secondo le proiezioni, il 65-75% dell’utenza sarà HEVC ready.

 

La pesante responsabilità politica di Giorgetti e Ascani

Il ministro allo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e la sottosegretaria al medesimo dicastero Anna Ascani hanno quindi l’obbligo politico di preservare nel frattempo il maggior numero possibile di FSMA in attesa della superiore disponibilità di banda.

 

Primo comandamento: evitare l’accaparramento di capacità trasmissiva

Tra le misure allo studio, a quanto risulta a NL, vi è la riduzione della capacità trasmissiva assentibile pro capite ad ogni FSMA, così aumentando la porzione utile della graduatoria stilata a seguito dei bandi per fornitori di servizi di media audiovisivi che saranno probabilmente pubblicati la prossima settimana.

 

1 MB max, non 1,5 MB minimo

Ad esclusione dei top player areali (coincidenti con i primi 5 posizionati nelle graduatorie dei contributi ex DPR 146/2017), i fornitori di servizi di media audiovisivi vorrebbero che la capacità trasmissiva conseguibile fosse fissata ad un massimo di 1 MB H264, rispetto all’attuale minimo di 1,5 MB.

 

Contentuti HD locali? Dai, siamo seri….

E soprattutto che venga soppressa l’assurda possibilità di trasmettere in alta definizione contenuti locali (ipotesi che francamente lascia perplessi, visti i precedenti fin qui conseguiti dal comparto). Esigenza che – semmai si verificasse –  ben potrebbe essere soddisfatta, senza pregiudizio per i terzi, in IP, attraverso le soluzioni HBBTV (Hybrid Broadcast Broadband TV).

 

Secondo comandamento: must carry HBBTV

E a proposito di HBBTV, alla luce dello sviluppo della fruizione di contenuti in smart tv registrato a partire dal 2020, un’ulteriore opportunità in corso di valutazione prevede l’introduzione in capo ai fornitori di servizi di media audiovisivi assegnatari delle numerazioni LCN pregiate (10/19) in ogni area tecnica dell’obbligo di must carry per coloro che, pur posizionati (anche se non utilmente) nelle graduatorie FSMA, non troveranno spazio sui mux.

 

Blocco pregiato LCN

In questa prospettiva, ogni FSMA assegnatario di LCN del blocco pregiato dovrebbe avere l’obbligo di dotarsi di carousel server HBBTV attraverso i quali trasportare, gratuitamente per tutta la durata dell’autorizzazione, (almeno) 10 contenuti (IP) di soggetti che non avranno trovato spazio sui mux areali.

 

Dotazione tecnologica

Ovviamente i fornitori di servizi di media audiovisivi veicolati in HBBTV dovranno sostenere in autonomia i costi per la realizzazione dell’applicazione e la sostenibilità del traffico generato, ma non dovranno pagare alcunché per l’inserimento nel bouquet associato agli LCN pregiati.

 

10 vetrine su ogni piazza

Così facendo sarebbero disponibili 10 vetrine su ogni piazza areale pregiata DTT, dando un parziale sollievo a 100 FSMA che non avranno trovato sbocco sui nuovi multiplexer di primo e secondo livello.

 

Contenuti integrativi

Chiaramente i bouquet degli FSMA potranno trasportare anche ulteriori contenuti dei relativi vettori e di terzi soggetti. Ma le prime dieci posizioni delle liste dovranno essere riservate, attraverso l’obbligo di must carry, agli esclusi.

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