Dall’Annuario del Calcio Aziendale del 1982 ritrovato l’elenco organico delle squadre G.S. RAI SICILIA & RADIO SANTA FLAVIA (In attività oggi denominata Radio Planet Music)

COSMOS

Grazie al nostro amico Aldo che ci ha fornito queste due pagine che aveva posato in un cassetto questo è l’annuario del calcio aziendale del 1982 dove veniva riportata la squadra di calcio della RAI SICILIA e di Radio Centrale Santa Flavia.

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Radio. Interrogazione parlamentare: editori nazionali preoccupati per stallo DAB+ su questione adriatica e prospettive di restrizione FM

Fonte: https://www.newslinet.com/radio-interrogazione-parlamentare-editori-nazionali-preoccupati-per-stallo-dab-su-questione-adriatica-e-prospettive-di-restrizione-fm/

 

Dopo quella relativa ai tavoli tecnici connessi al refarming della banda 700 MHz, è stata presentata una interrogazione parlamentare, che ricalca in gran parte i contenuti di un recente articolo di questa testata.
Nel testo del question time alla IX Commissione Permanente (Trasporti, poste e telecomunicazioni) della Camera dei deputati, si richiama tra gli editori radiofonici nazionali la “forte preoccupazione” a riguardo delle “iniziative che saranno a breve assunte per il futuro del settore e in particolare dopo il refarming della banda 700 MHz che terminerà il 30/06/2022“. Al centro dell’attenzione la questione degli accordi per l’area adriatica (sia DAB+ che FM).

 

Risorse frequenziali per il DAB+ dopo il refarming

Al termine del refarming, infatti, “per la Radiofonia ci saranno numerose risorse frequenziali che dovranno essere messe a disposizione attraverso la redazione di uno specifico piano DAB da parte dell’Agcom”.

 

Coordinamento internazionale. Ingessata area adriatica

“Tuttavia, al fine di procedere in modo efficiente e stabile alla suddetta pianificazione DAB, l’Italia dovrà anche portare a termine la trattativa internazionale con i Paesi dell’Adriatico, ma tale trattativa è ingessata da oltre un anno e di conseguenza l’AGCOM non può procedere alla pianificazione definitiva delle risorse da assegnare al DAB“.

 

Data da destinarsi

In questo contesto, “il Ministero dello Sviluppo Economico ritiene di dover attendere la pianificazione di Agcom per poter procedere all’attivazione degli impianti sulle frequenze regolarmente assegnate, con il rischio che questo possa tradursi a una vera e propria “data da destinarsi”, nel frattempo rilasciando agli operatori di rete radiofonica locale autorizzazioni DAB con l’espediente della “sperimentazione”.

 

FM ristretta (non solo quella adriatica)

“In tale quadro di incertezza, risulta agli interroganti che il Ministero vorrebbe ulteriormente restringere la pianificazione dell’FM addebitando tale compressione a situazioni interferenziali“.

 

Quali sono i motivi ostativi alla chiusura dell’accordo sull’area adriatica?

Per tali motivi, gli interroganti chiedono al Ministero “quali siano le ragioni che ancora oggi ostacolano la chiusura dell’accordo con i Paesi dell’Adriatico, tenuto conto che il tavolo è stato aperto oltre tre anni fa, e le tempistiche per la definizione dello stesso, nonché le motivazioni per le quali ai soli operatori di rete radiofonica nazionale privati viene impedita l’estensione del servizio DAB dopo oltre 20 anni di attività e cospicui investiti nel settore”.

 

Risponde (nuovamente) Gilberto Pichetto Fratin

All’interrogazione ha fornito risposta anche questa volta il viceministro allo Sviluppo Economico Gilberto Pichetto Fratin: “Con l’interrogazione in esame si chiedono chiarimenti sullo stato di avanzamento delle attività di pianificazione e di assegnazione delle frequenze radiofoniche in standard DAB (Digital Audio Broadcasting) sulla banda 700 MHz.

 

Relata refero

A riguardo, sentiti gli Uffici competenti del Ministero dello sviluppo economico, si rappresenta quanto segue.
In primo luogo, occorre evidenziare che attualmente siamo di fronte a una seconda e profonda trasformazione delle tecnologie delle telecomunicazioni, cominciata nella seconda metà del 2021.

 

Transformers

La prima trasformazione, infatti, è avvenuta oltre 10 anni fa, dal 2008 al 2012, con il cosiddetto switch off, ovvero con lo « spegnimento » della televisione analogica tradizionale e il conseguente passaggio a quella digitale. Oggi, invece, assistiamo ad una seconda conversione tecnologica delle trasmissioni, che risulta necessaria per sopperire a una riduzione della banda UHF per la cessione di una parte della risorsa (la cosiddetta banda 700 MHz, ossia i canali dal 49 al 60) al 5G.

 

Il quadro regolamentare nazionale

All’origine del cambio di destinazione si pongono sia le delibere dell’Agcom a riguardo, che la decisione n. 899 del 2017 del Consiglio e del Parlamento europeo. In proposito, infatti, la delibera Agcom n. 664/09/CONS ha stabilito che l’uso delle frequenze VHF per la radio digitale deve essere effettuato nel rispetto degli accordi internazionali, della normativa dell’Unione europea e di quella nazionale, nonché dei piani nazionali di ripartizione e di assegnazione delle frequenze e delle disposizioni in materia contenute nel regolamento Agcom.

 

E quello UE

Inoltre la citata decisione europea ha imposto, a partire dal 30 giugno 2020, il passaggio della banda 700 MHz alle comunicazioni mobili. In particolare, la decisione n. 899 del 2017, nel riconoscere l’importanza che il digitale rappresenta in parecchi Stati membri europei per la radio diffusione, ha previsto specifiche tutele e modalità operative, per regolare la cessione della banda 700 MHz alla telefonia mobile.

 

Accordi raggiunti e da raggiungere

Per quanto di competenza, si sottolinea che con riferimento alle frequenze della banda VHF, destinate al DAB e al servizio televisivo, l’Italia ha già concluso accordi internazionali con Francia, Monaco,
Svizzera, Austria, Città del Vaticano e Malta, mentre sono in corso le trattative per finalizzare un analogo accordo di ripartizione con i paesi del versante adriatico (Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Albania, Grecia).

 

Area adriatica sul tavolo dal 2019

Il tavolo di lavoro adriatico, com’è stato ricordato anche dagli onorevoli interroganti, è stato avviato nel 2019, e ha dovuto confrontarsi con una oggettiva complessità dovuta all’estensione geografica dell’area interessata e al numero di amministrazioni coinvolte. Grazie al contributo fattivo della rappresentanza italiana, che ha proposto e realizzato una procedura innovativa di ottimizzazione, è stata individuata e consolidata una ripartizione frequenziale migliorativa rispetto allo stato attuale.

 

Nuovo tavolo per la questione adriatica

È indubbio, dunque, che la firma dell’accordo permetterebbe di completare il quadro delle frequenze DAB utilizzabili su tutto il territorio nazionale. È previsto nelle prossime settimane un ulteriore incontro per cercare di concludere l’accordo con i Paesi adriatici.

 

Fino al 30/06/2022 frequenze VHF ad uso tv

Si precisa infine che le frequenze VHF oggetto del Piano DAB sono attualmente ad uso televisivo e saranno liberate dopo il prossimo 30 giugno 2022, pertanto l’eventuale Piano DAB potrà essere reso operativo solo dopo tale data.

 

Certezze. Maggiori

In conclusione, l’auspicio è quello di arrivare quanto prima a un accordo con i Paesi del versante adriatico e garantire agli operatori del settore una maggiore certezza con riferimento all’utilizzo delle frequenze radiofoniche DAB, anche alla luce degli investimenti effettuati a riguardo. Per quanto di competenza, il Ministero dello sviluppo economico si adopererà in tal senso”.

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Radio. PNAF DAB+: vicini a pubblicazione. Necessario per sviluppo e stabilizzazione sistema radio, ma sarà quello che editori si attendono?

Fonte: https://www.newslinet.com/radio-pnaf-dab-vicini-a-pubblicazione-necessario-per-sviluppo-e-stabilizzazione-sistema-radio-ma-sara-quello-che-editori-si-attendono/

 

Nonostante non sia ancora definito il coordinamento internazionale delle frequenze sulla costa adriatica, sarebbe imminente la pubblicazione da parte dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni del Piano nazionale di assegnazione delle frequenze per la radio digitale (PNAF DAB+), cui seguiranno i bandi di attribuzione dei diritti d’uso ai consorzi.

 

Passaggio essenziale per lo sviluppo e la stabilizzazione della radiofonia

Si tratta di un passaggio essenziale per lo sviluppo e la stabilizzazione della radio digitale via etere (DAB+), che uscirà dalla fase interinale per porter guardare con certezza al futuro.

 

Automotive maturo

Il progressivo sviluppo del mercato dei ricevitori (ovviamente quelli legati all’automotive, considerato che la penetrazione nell’indoor è insignificante), impone l’adozione delle misure regolamentari necessarie per garantire l’adeguamento del sistema.

 

Le disposizioni del TUSMAR sull’uso efficiente e pluralistico della risorsa radioelettrica, con uniforme copertura e razionale distribuzione

Ricordiamo che l’art. 50 c. 5 del D. Lgs. 208/2021 (cd. nuovo TUSMAR) dispone che “L’Autorità adotta e aggiorna i piani nazionali di assegnazione delle frequenze per il servizio di radiodiffusione terrestre considerando le codifiche o standard piu’ avanzati per consentire un uso piu’ efficiente dello spettro nonché garantendo su tutto il territorio nazionale un uso efficiente e pluralistico della risorsa radioelettrica, una uniforme copertura, una razionale distribuzione delle risorse fra soggetti operanti in ambito nazionale e locale, in conformità con i principi di cui all’articolo 11. Per la pianificazione delle frequenze in ambito locale è adottato il criterio delle aree tecniche” (già impiegato per il DTT).

 

Dopo il refarming banda 700 MHz il PNAF DAB+

Quello del PNAF DAB+ è, evidentemente, un processo che presuppone la conclusione del refarming della banda 700 MHz, che, come noto, terminerà appunto il 30/06/2022 (sul piano formale).

 

Attese ben riposte?

Il problema però è: siamo sicuri che il PNAF sarà quello che gli operatori si aspettano?

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DTT. Problematiche refarming banda 700 MHz, Viceministro SE Pichetto Fratin risponde a QT: tavoli tecnici proseguiranno su impulso regioni

Fonte: https://www.newslinet.com/dtt-problematiche-refarming-banda-700-mhz-viceministro-se-pichetto-fratin-risponde-a-qt-tavoli-tecnici-proseguiranno-su-impulso-regioni/

 

Nei giorni scorsi si è concluso il question time alla Commissione Trasporti della Camera sull’interrogazione avente oggetto il tavolo tecnico permanente volto ad analizzare le problematiche tv legate al refarming della banda 700 MHz. In tale occasione, il Viceministro allo Sviluppo Economico Gilberto Pichetto Fratin ha fornito alcune risposte.

 

L’interrogazione

Con Interrogazione a risposta in commissione 5-07945 presentata dall’on.le Emanuele Scagliusi (M5S, Comm. Trasportiin data 22/04/2022 (seduta n. 681) al Ministro dello sviluppo economico, era stato chiesto “a quale stadio si trovino attualmente i lavori ministeriali tesi a costituire, rendere operativo e coordinare il tavolo tecnico previsto dalla disposizione contenuta nel decreto-legge Milleproroghe 2022″.

 

La previsione del Milleproroghe

La norma richiamata nella interrogazione prevede che “il Ministero dello sviluppo economico, in casi eccezionali di particolare difficoltà tecnica per le reti locali di primo livello, potrà individuare modalità alternative di applicazione dei vincoli interni della pianificazione, previsti dalla delibera dell’Agcom 39/19/CONS, salvaguardando i diritti acquisti dai soggetti interessati“.

 

Le risposte del Viceministro Fratin

Il Viceministro Pichetto Fratin, nel corso della sua risposta, ha spiegato che “il MISE ha dato attuazione alla normativa sul tema delle frequenze (richiamata dalla legge n. 228 del 2021), convocando i diversi tavoli che si sono resi necessari per affrontare e risolvere le differenti problematiche derivanti dalla liberazione della banda della frequenza 700 Mhz, anche a fronte delle diverse problematiche affrontate dalle regioni coinvolte“.

 

Tavoli tecnici in Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Puglia, Marche e Sicilia

Al riguardo, il VM Pichetto Fratin ha rappresentato che “ad oggi sono stati svolti tavoli tecnici per le regioni: Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Puglia, Marche e Sicilia. I tavoli hanno portato a definire possibili soluzioni tecniche e giuridiche. Sul punto l’AGCOM ha fornito un parere tecnico sui vincoli del piano di assegnazione delle frequenze da destinare al servizio televisivo del digitale terrestre”.

 

Il PNAF 2019

Nel merito, il “Piano frequenze” 2019 dell’AGCOM, “a cui il Ministero si deve conformare nelle procedure di selezione degli operatori di rete e dei fornitori dei servizi di media audiovisivi idonei, ha richiesto al Ministero di individuare i migliori operatori di rete che in ragione della loro capacità di adottare le tecnologie trasmissive più avanzate, siano i più adeguati per il trasporto del maggior numero di servizi media audiovisivi garantendo nel contempo la qualità dei servizi di manutenzione e di assistenza necessarie, per assicurare la continuità di servizio di trasmissione dei contenuti editoriali, a tutela del pluralismo dell’informazione della concorrenza“.

 

Il calendario

Per quanto concerne la riorganizzazione progressiva delle frequenze, il viceministro Picchetto Fratin ha ricodato che “il decreto MISE 30 luglio 2021 ha disposto un nuovo calendario nazionale che individua le scadenze della tabella di marcia, anche, ai fini del processo di refarming”.

 

Le regioni devono dare impulso

In conclusione, il Viceministro, ha sottolineato che i lavori dei tavoli tecnici proseguiranno soprattutto su impulso delle regioni, anche, al fine di individuare le misure più opportune per sostenere il settore e le possibili soluzioni alle problematiche sollevate.

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