DTT. Bandi FSMA: con oltre 200 FAQ già pubblicate la procedura sta diventando un campo minato. In arrivo la pubblicazione di una integrazione

Fonte: https://www.newslinet.com/dtt-bandi-fsma-con-oltre-200-faq-gia-pubblicate-la-procedura-sta-diventando-un-campo-minato-in-arrivo-la-pubblicazione-di-una-integrazione/

 

Ad una settimana dal termine per la presentazione delle domande dei bandi FSMA (21/09/2021, tranne per la Regione Marche, il cui bando scade il 05/10/2021), le oltre 200 risposte alle richieste di chiarimenti presentate entro il 30/07/2021 dai fornitori di servizi di media audiovisivi stanno creando un vero e proprio campo minato.

 

Percorso ad ostacoli

Si tratta di un percorso ad ostacoli che, anche a seguito della pubblicazione di errate corrige a precedenti FAQ, che in realtà sarebbe più corretto definire cambiamenti di orientamento ministeriale, sta mettendo a dura prova chi si accinge a compilare una domanda da cui dipende il proprio futuro.

 

Nodi al pettine dei bandi FSMA

Peraltro, come da noi ampiamente ed inutilmente preannunciato, stanno venendo al pettine tutti i prevedibili nodi: primo fra tutti l’assurda decisione di posticipare la definizione delle procedure di attribuzione dei diritti d’uso (a seguito dei bandi di seconda pubblicazione) rispetto alla pubblicazione dei bandi FSMA.

 

Zero

Oppure l’incomprensibile mancata previsione per la definizione del posizionamento in graduatoria di soggetti con identico punteggio (per esempio zero). Tanto che il Mise ha dovuto precisare in una FAQ pubblicata ieri “che verrà pubblicata una integrazione al Bando (Art. 5, comma 5) in base alla quale in caso di parità di punteggio, ovvero di punteggio pari a 0, tra due o più partecipanti, si procederà al sorteggio durante la seduta pubblica di cui all’Art. 6 nonché, se del caso, durante la seduta pubblica di cui al successivo Art. 8 del Bando”.

 

Dichiarazione incomprensibile ed inutile

Altro nodo gordiano è il tema della dichiarazione di affidabilità dell’istituto bancario (di cui peraltro non se ne comprendeva la necessità), che ha portato alla precisazione che: “In ogni caso, il partecipante che per fondati motivi non è in grado di presentare le referenze richieste, potrà provare la prova (rectius, propria, ndr) affidabilità economica e finanziaria mediante altro documento la cui idoneità verrà valutata dall’amministrazione”. Una discrezionalità della P.A., quella sottesa a questa affermazione, troppo ampia senza linee guida sul punto…

 

Sul ponte sventola bandiera bianca

Fatto sta che si tratta, in tutta evidenza, in questo caso di una bandiera bianca alzata davanti ad una richiesta che rischierebbe di mettere fuori gioco (quantomeno) i soggetti di nuova costituzione che non possono evidentemente ottenere dall’istituto dove hanno appena aperto un conto corrente una dichiarazione siffatta (la maggioranza delle banche chiede un’anzianità di almeno dodici mesi) .

 

Proroga in vista?

Intanto, qualcuno già mormora di proroghe. Anche se il rischio che la scadenza sia confermata è troppo elevato e quindi tutti i soggetti devono necessariamente organizzarsi per concludere la procedura nei termini. Pericolosissimo, quindi, confidare in ciò.

 

Graduatorie evanescenti

Fatto sta che una procedura malamente studiata e peggio ancora assemblata sta seminando ovunque motivi di ricorsi alla giustizia amministrativa che renderanno instabili le graduatorie per lungo tempo, come successo in precedenza con diritti d’uso e LCN. Un bel pasticcio all’orizzonte, mentre il termine della invalicabile (?) deadline del giugno 2022 si avvicina sempre di più.

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