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Radio. Pubblicate le FAQ del MIMIT per i bandi DAB per Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria, Toscana, Umbria, Campania, Sicilia

Fonte: www.newslinet.com/radio-pubblicate-le-faq-del-mimit-per-i-bandi-dab-per-piemonte-valle-daosta-lombardia-liguria-toscana-umbria-campania-sicilia/
 

Il Ministero delle imprese e del made in Italy ha pubblicato le FAQ relative al bando per manifestazione di interesse per l’assegnazione dei diritti d’uso per le reti pianificate sui bacini di utenza locale ad operatori di rete DAB+ in attuazione della disciplina stabilita dall’allegato A alla delibera n. 664/09/CONS, relativa ai bacini d’utenza n. 1 (Piemonte) – n. 2 (Valle d’Aosta) – n. 3 (Lombardia) – n. 7 (Liguria) – n. 9 (Toscana) – n. 10 (Umbria) – n. 15 (Campania) – n. 19 (Sicilia).

 

Le FAQ

Nella tabella sono disponibili le risposte ai quesiti relativi alla procedura di gara in oggetto, formulati entro il 6 settembre 2023 ed inoltrati all’indirizzo di posta elettronica: rup_bando_operatori@mise.gov.it. Le richieste di chiarimento pervenute oltre detto termine non sono state prese in considerazioni.

 

Il documento

Qui per consultare il documento.

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WRC-23: si allarga il fronte di chi ritiene necessario sostenere il mantenimento dello statuto primario per l’impiego della banda UHF da parte del broadcast. Anche l’ATU si dice favorevole a tale scelta

Fonte: www.aeranticorallo.it/wrc-23-si-allarga-il-fronte-di-chi-ritiene-necessario-sostenere-il-mantenimento-dello-statuto-primario-per-limpiego-della-banda-uhf-da-parte-del-broadcast-anche-latu-si-dice-favore

 

Si avvicina la data d’inizio della WRC-23 (ITU World Radiocommunication Conference 2023) a Dubai, dal 20 novembre al 15 dicembre di quest’anno; nell’ambito del programma dei temi in discussione, è stato anche inserita, al punto 1.5 dell’ordine del giorno, l’ipotesi di un cambio di destinazione d’uso della cosiddetta “banda 600” (frequenze  UHF 470-694 MHz), attualmente utilizzata con statuto primario per la diffusione televisiva via etere terrestre.

Nel corso del suo quarto e ultimo incontro preparatorio per la WRC-23 ad agosto, anche l’Unione Africana delle Telecomunicazioni (ATU) ha concluso i lavori dichiarando di sostenere il metodo A1, ovvero “Nessun Cambiamento”, in merito alla “banda 600”. 

La posizione dell’ATU si pone in linea con quella già dichiarata dall’EBU (Unione europea dei broadcaster).

 

Aeranti-Corallo nell’occasione ribadisce la necessità che l’Italia sostenga con forza la posizione del “no change” (cioè il mantenimento dell’uso esclusivo di tale porzione di spettro per il broadcast televisivo), rigettando la richiesta da parte di talune rappresentanze di operatori telco che hanno ripetutamente chiesto che tale porzione di spettro sia trasferito ai servizi mobili a banda larga.

L’avv. Marco Rossignoli, coordinatore Aeranti-Corallo, ha dichiarato: “Esclusivamente attraverso un pieno mantenimento dell’uso della banda UHF 470-694 MHz per il broadcasting si può assicurare una completa tutela dei servizi radiotelevisivi terrestri, importantissima fonte di informazione ed intrattenimento gratuita per ampie fasce di popolazione”.

“I servizi mobili delle telco – ha concluso Rossignoli – utilizzano già ampi spazi radioelettrici in UHF e sviluppando le infrastrutture degli impianti operanti su queste ultime bande sarà certamente possibile per le telco ottimizzare tali servizi, pur senza disporre di ulteriore capacità trasmissiva”.

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Dove viene implementato il DVB-I?

Fonte: https://dvb–i-tv.translate.goog/services/?_x_tr_sl=en&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=wapp

 

Qui forniamo informazioni sui servizi DVB-I. Attualmente l’attenzione è rivolta a prove e progetti pilota. Se siete a conoscenza di un servizio DVB-I che dovrebbe essere incluso qui, fatecelo sapere utilizzando il modulo in prima pagina.

 

Nella nostra Libreria video puoi trovare collegamenti a video di dimostrazioni DVB-I.

Vedi anche: Sviluppo di una strategia DVB-I per le emittenti in Italia

 

Mediaset ha iniziato a pianificare questo proof of concept (PoC) per DVB-I alla fine del 2019, sviluppando casi d’uso per una catena end-to-end pienamente conforme al DVB-I e agli standard correlati. È progettato in modo tale da poter, a tempo debito, evolvere in una sperimentazione commerciale completa. Gli aspetti normativi saranno presto affrontati con l’Autorità di Regolazione italiana.

Il PoC è gestito da Mediaset, che funge anche da fornitore di servizi insieme a TIMVISION, Dolby, V-Nova e altri; i servizi CDN sono forniti da MainStreaming e altri. Molti partner hanno aderito al PoC, coprendo tutti gli argomenti tecnici da affrontare. Il diagramma seguente indica quali partner stanno attualmente collaborando al PoC e il ruolo che ciascuno di essi svolge.

Il banco di prova end-to-end è stato sviluppato nel corso del 2020, mentre i casi d’uso della Fase 2 sono stati sviluppati nel corso del 2021. I casi d’uso della Fase 3 sono stati implementati all’inizio del 2022, con la prossima demo prevista per maggio 2022.

Mercato di riferimento:

Il PoC è rivolto all’Italia ed è progettato per soddisfare il profilo definito per il mercato televisivo italiano. Gli utenti possono selezionare la lingua per l’interfaccia utente nativa normalmente; le informazioni presentate nel “banner del canale” sono solo in italiano.

 

Elenchi di servizi e servizi:

Il registro centrale degli elenchi dei servizi (CSR) fornisce attualmente un elenco dei servizi ritenuti “attendibili”, insieme ad altri che possono essere selezionati anche dall’Utente.

Nella Lista Servizi sono inclusi sia i servizi terrestri che i servizi DVB-DASH (a bassa latenza). La codifica video MPEG-4 con audio AAC viene utilizzata nelle fasi 1 e 2; l’introduzione di codec avanzati rientra nella Fase 3.

Come assaggio del core HbbTV 2.0.4, l’utilizzo delle applicazioni collegate a HbbTV ha fornito un mezzo per controllare la presentazione multimediale soddisfacendo due casi d’uso di base. Innanzitutto, DASH CENC DRM protegge i contenuti anche quando non supportati a livello nativo (disponibile solo per PlayReady, utilizzando LA_URL all’interno di MPD), avere un’applicazione che gestisce la presentazione multimediale consente anche il controllo dell’accesso in base all’utente. Secondo, MABR (Multicast Adaptive Bit Rate), che prevede la gestione di “tonnellate” di utenti che accedono allo stesso contenuto.

 

Destinatari/clienti:

Mediaset sta attualmente collaborando con TP Vision, LG e Vestel. È stato inoltre raggiunto lo sviluppo di un client/applicazione DVB-I per dispositivi mobili, che utilizzano la stessa infrastruttura.

 

Progetti futuri:

Mediaset prevede di essere pronta per una sperimentazione commerciale entro la metà del 2023 come risultato della Fase 3 del PoC. Tale sperimentazione commerciale e la successiva implementazione graduale seguirebbero un dibattito aperto che coinvolgerebbe i rappresentanti delle emittenti, le autorità di regolamentazione e altre istituzioni interessate riguardo alla gestione effettiva di un sistema DVB-I in un ambiente di produzione.

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Tv. A fine settembre primi aggiornamenti software tv per ricevere canali DVB-I. 4 canali Mediaset già pronti. E si parla di DVB-I over 5G

Fonte: www.newslinet.com/tv-a-fine-settembre-primi-aggiornamenti-software-tv-per-ricevere-canali-dvb-i-4-canali-mediaset-gia-pronti-e-si-parla-di-dvb-i-over-5g
 

Newslinet aveva dato la notizia per primo, anticipando alcuni retroscena della sperimentazione di Mediaset del nuovo standard DVB-I.
Protocollo che potrebbe essere l’uovo di colombo per contemperare le esigenze degli utenti di seguire i servizi di media audiovisivi di interesse generale (i canali generalisti principali ed in genere i fornitori di servizi di media audiovisivi assegnatari di LCN per il DTT) con la facilità d’impiego.
In altri termini, sintonizzare canali streaming attraverso la numerazione del telecomando senza passare da app più o meno complicate (ferma la loro rilevanza per motivazioni già ampiamente trattate su queste pagine).
Ora la questione entra nel vivo, con il primo upgrade di software, rilasciato tra pochi giorni, per predisporre alcune smart tv a ricevere i canali con standard DVB-I.

 

Vestel nel trial DVB-I

Il rilascio lo effettuerà Vestel Elektronik Sanayi ve Ticaret A.Ş., meglio nota come Vestel, azienda turca con sede a Istanbul, che opera nella produzione di elettronica di consumo ed elettrodomestici, controllata dalla Zorlu Holding.

 

I marchi

I marchi televisivi di Vestel sono attualmente: Hitachi, Panasonic, Sharp, Telefunken, Toshiba, Jvc, Loewe, Luxor, Westwood, Windsor. Le prime ad essere upgradate saranno le smart tv Telefunken, ma, ovviamente, seguiranno poi anche gli altri brand.

 

I canali DVB-I

Attraverso i tv con software aggiornato, sugli LCN 504, 505, 506 e 520 si potranno seguire i programmi di Rete 4, Canale 5, Italia 1 e 20 in DVB-I, cioè in streaming, senza alcun intervento da parte dell’utente di una smart tv connessa.

 

Arco 500 per iniziare

In una prima fase, come avevamo anticipato in primavera, il Ministero delle imprese e del made in Italy destinerà alle sperimentazioni DVB-I l’arco 500 (originariamente riservato ai canali HD del DVB-T).

 

Qualsiasi LCN

E’ tuttavia evidente che, a regime, lo standard sarà associabile a qualsiasi LCN ed il televisore sarà in grado di comparare la miglior ricezione tra via etere e IP, quasi certamente privilegiando la seconda, salvo scelta dell’utente.

 

I 4 capisaldi del DVB-I

Il DVB-I è importante – soprattutto in Italia – per quattro ordini di motivi: il primo in quanto consente, evidentemente, una maggior qualità del DVB-T. Il secondo perché consentirebbe il massimo sfruttamento possibile degli LCN disponibili, che oggi non lo sono per indisponibilità di banda. Il terzo, perché è per sua natura user friendly, sfruttando i numeri del telecomando per la selezione dell’offerta.

 

Al sicuro dal nuovo refarming

Il quarto in quanto consentirebbe di salvare i canali tradizionali della tv terrestre in caso di probabile ulteriore refarming della banda 600 MHz.

 

DVB-I over 5G

Infine, da non sottovalutare il fatto che è in programma lo sviluppo del DVB-I over 5G, uno standard sovrapponibile al DVB-I, ma adattato alla trasmissione tramite rete cellulare 5G.

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