TELESUD: da ieri solo in full Hd

 

Telesud trasmetterà solo in alta risoluzione la sua programmazione. Anche sul canale 118.

 

Come anticipato nei giorni scorsi, da oggi la nostra emittente sarà visibile solo in fullhd; sia sul canale 118 che sul 518, già dall’ottobre 2018 in programmazione in alta risoluzione, primi assoluti fra le tv siciliane. Una scelta annunciata in vista dello spegnimento della tecnologia MPEG2 già programmato in dismissione dal Ministero dello Sviluppo Economico obbligatoriamente il prossimo settembre. Appunto, la qualità SD con la quale era visibile Telesud sino ad oggi. Per seguirci, dunque, sarà necessario rivedere il nostro segnale su televisori abilitati a tale tecnologia. Si consiglia, pertanto, a chi ne è sprovvisto, a dotarsi di una TV di nuova generazione (anche tramite i bonus statali in dotazione) per non perdere la nostra programmazione, così come tutte le altre future emissioni televisive locali e nazionali che da settembre, ripetiamo, OBBLIGATORIAMENTE cesseranno di essere visibili. Ad ogni modo, a chi dovesse avere problemi di ricezione nella transizione, è sempre consigliato eseguire una nuova risintonizzazione automatica.

https://www.youtube.com/watch?v=xofRyMV1B7g

 

Questa modifica ha riguardato attualmente solo il mux di proprietà denominato TELESUD 3 ed attivo sulla frequenza UHF 29

DTT. Rossignoli: impossibile switch-off da settembre 2021. Passare tutti in HEVC direttamente a giugno 2022 oppure slittare a dicembre 2022

Fonte: https://www.newslinet.com/dtt-rossignoli-impossibile-switch-off-da-settembre-2021-passare-tutti-in-hevc-direttamente-a-giugno-2022-oppure-slittare-a-dicembre-2022/

 

Rossignoli: L’unica soluzione che appaia, allo stato, percorribile è quella di prevedere un passaggio alla tecnologia DVBT-2/HEVC simultaneo sull’intero territorio nazionale, dell’emittenza televisiva locale e di quella nazionale tra aprile e giugno 2022, o addirittura, tra settembre e dicembre 2022, se ne emergesse in sede europea, la fattibilità.

 

Tecnicamente impossibile rispettare i tempi dell’attuale roadmap

“E’ tecnicamente impossibile attribuire le numerazioni LCN ai FSMA locali in tempo utile per l’avvio della transizione nel Nord Italia (prevista dalla roadmap nella finestra temporale 1° settembre – 31 dicembre 2021).
Infatti, anche qualora i bandi per la selezione dei FSMA venissero emanati in tempi brevissimi occorrerebbe tener conto dei tempi per la presentazione delle domande (almeno 30 giorni) e dei tempi per la formazione delle graduatorie (si vedano le Linee Guida al riguardo).

 

Attribuzione LCN

Occorre quindi considerare i tempi di emanazione dei bandi per l’attribuzione delle numerazioni LCN, i tempi per la presentazione delle relative domande (almeno 30 giorni) e i tempi per la relativa attività istruttoria.

 

Bandi residuali per i diritti d’uso

E poi ci sono i tempi per il completamento delle assegnazioni dei nuovi diritti di uso delle frequenze ai nuovi operatori di rete (che destineranno l’intera capacità trasmissiva dei propri mux alla diffusione di contenuti di FSMA locali) e i tempi per la realizzazione materiale delle relative reti“. Così a NL Marco Rossignoli, coordinatore di Aeranti-Corallo a riguardo del disastro annunciato per settembre 2021 per il comparto televisivo locale italiano.

 

Roadmap anacronistica

Per ovviare a tutte le suddette criticità per Aeranti-Corallo è indispensabile ridefinire l’attuale roadmap “al fine di renderla compatibile con i tempi tecnici necessari alla relativa realizzazione”.

 

Verificare in UE possibilità di slittamento dello switch-off finale a dicembre 2022

“L’unica soluzione che appaia, allo stato, percorribile è quella di prevedere un passaggio alla tecnologia DVBT-2/HEVC simultaneo sull’intero territorio nazionale, dell’emittenza televisiva locale e di quella nazionale tra aprile e giugno 2022, o addirittura, tra settembre e dicembre 2022, se ne emergesse in sede europea, la fattibilità”, spiega a NL Rossignoli. Allineandosi così ad un’ipotesi analoga formulata proprio su queste pagine a marzo 2021 da Maurizio Giunco, presidente dell’Associazione Tv locali di Confindustria, che al tempo fu considerata come un’iperbole.

 

Incentivare popolazione all’acquisto di tv e decoder HEVC

“In questo modo si realizzerebbe uno switch-off unico e, pertanto, l’utenza sarebbe incentivata all’acquisto dei nuovi televisori e dei nuovi decoder idonei alla ricezione DVBT2-HEVC, al fine di poter continuare a ricevere l’intera offerta televisiva terrestre. Contemporaneamente occorrerebbe prevedere ulteriori forme di contribuzione per il sostegno all’acquisto dei nuovi decoder e televisori”.

 

Passaggio unico in HEVC sola soluzione

“Riteniamo, comunque, imprescindibile – aggiunge Rossignoli – che il passaggio avvenga direttamente al formato HEVC senza alcun passaggio intermedio alla tecnologia Mpeg4. Sarebbe, infatti, incomprensibile un doppio passaggio tecnologico a distanza di poche settimane.

 

Occorre evitare riduzione del numero complessivo FSMA

Diversamente, qualora si ritenesse di effettuare il passaggio in tecnologia MPEG4 differendo agli anni successivi il passaggio al DVBT2, “si renderebbe, allo stesso tempo, necessario prevedere un meccanismo automatico di conversione della capacità trasmissiva DVBT2 (che è di complessivi circa 37 Mbit/s per multiplex) in capacità trasmissiva MPEG4 (che è di complessivi circa 24 Mbit/s per multiplex). Ciò in modo tale da evitare la riduzione (con evidente impatto per il pluralismo e la concorrenza nel settore) del numero complessivo dei FSMA locali utilmente collocati nelle graduatorie delle 18 aree tecniche previste dal PNAF di cui alla delibera Agcom n.39/19/CONS”.

 

Fuori discussione prosecuzione in Mpeg2

“In ogni caso sarebbe inaccettabile – afferma Rossignoli – una prosecuzione delle trasmissioni con l’attuale tecnologia DVBT-Mpeg2 in quanto in tal modo gli spazi trasmissivi per l’emittenza locale verrebbero ulteriormente ridotti in modo molto rilevante, con ogni evidente conseguenza.

 

Alterati i presupposti

La riduzione delle frequenze delle tv locali è stata prevista sul presupposto che sarebbe stata adottata una nuova tecnologia capace di aumentare la capacità trasmissiva di ogni frequenza. “Se la capacità trasmissiva di una frequenza restasse quella attuale – prosegue il coordinatore associativo – il ridimensionamento del comparto locale sarebbe inevitabile.

 

Governo faccia subito chiarezza

“Riteniamo, inoltre, necessario che il Governo faccia al più presto chiarezza sulla tempistica e sulle modalità della transizione alla luce di tutte le suddette criticità al fine di permettere alle imprese televisive locali di organizzarsi al meglio per affrontare il passaggio al digitale televisivo terrestre di seconda generazione”.

 

Inaccettabile che ad oggi le imprese non conoscano ancora come si dovrà procedere

“Occorre anche trovare una soluzione per garantire la continuità aziendale delle tv locali che vengono diffuse tramite le reti operanti sulle frequenze a suo tempo assegnate in alcune regioni, ai sensi dell’dell’art. 6, comma 9 ter del decreto legge n. 145/2013, convertito con modificazioni dalla legge n. 9/2014. Il Ministero, infatti, non intende prorogare i diritti di uso di tali reti e ne pretenderebbe la dismissione alla relativa scadenza quadriennale”, puntualizza a NL Rossignoli.

 

Mantenere reti assegnate ex L. 9/2014 fino ad aprile 2022 o settembre 2022

In caso di differimento della scadenza, Aeranti-Corallo ritiene assolutamente necessario che venga mantenuto il funzionamento di tali reti fino al passaggio al DVBT2 e quindi fino all’aprile 2022, o, in ipotesi di ulteriore differimento fino al settembre 2022, al fine di permettere la continuazione delle trasmissioni ai FSMA locali presenti su tali reti.

 

Gli indennizzi per la dismissione delle frequenze

“Con l’inevitabile slittamento dell’inizio degli switch-off, si rende necessario chiedere l’apertura di una nuova finestra temporale per eventuali ulteriori dismissioni anticipate“, conclude Rossignoli.

DTT. Mise assegna a Persidera il lotto P2 della capacità trasmissiva disponibile in ambito nazionale

Fonte: https://www.newslinet.com/dtt-mise-assegna-a-persidera-il-lotto-p2-della-capacita-trasmissiva-disponibile-in-ambito-nazionale/

 

Dopo il lotto P1 a Cairo, è stato assegnato a Persidera il lotto P2 della ulteriore capacità trasmissiva disponibile in ambito nazionale.

 

La graduatoria del lotto P2

Il Ministero dello sviluppo economico ha pubblicato oggi la graduatoria relativa al lotto P2. La procedura è stata istruita ai sensi e per gli effetti dell’art.1, comma 1031-bis della legge 205/2017 e della delibera Agcom 564/2020/Cons.

 

La fonte giuridica dell’assegnazione del lotto P2

L’assegnazione è avvenuta ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2, comma 2 della Delibera Agcom n. 129/19/CONS che prevede che “Agli operatori che, al momento dell’assegnazione dei diritti d’uso di frequenze di cui all’articolo 1, comma 1031, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, così come modificato dalla legge del 30 dicembre 2018, n. 145, risultino titolari di un singolo diritto d’uso di capacità trasmissiva e non rientrino nelle fattispecie di cui al precedente comma 1, il Ministero dello sviluppo economico rilascia un diritto d’uso senza specificazione delle frequenze per l’esercizio di una delle reti nazionali pianificate dal PNAF (corrispondente alla metà di un multiplex nazionale in tecnologia DVB-T2), destinato ad essere completato”:

a) mediante l’aggiudicazione di uno dei lotti oggetto della procedura onerosa di cui all’art. 1, 1031 bis) della Legge di Bilancio 2018, così come modificata dalla Legge di Bilancio 2019;

b) mediante la stipula di un successivo accordo commerciale (intesa) con altro operatore di rete titolare di un analogo diritto d’uso”.

 

La procedura

Conseguentemente, con avviso pubblicato in data 28/04/2021, il Ministero dello sviluppo economico, nell’ambito del processo di refarming della banda 700 MHz, aveva avviato una procedura onerosa, senza rilanci competitivi, per l’assegnazione, ad operatori di rete nazionale, della capacità trasmissiva disponibile in ambito nazionale e relative frequenze terrestri di cui all’articolo 1, comma 1031-bis della L. 205/2017, come modificata dalla L. 145/2018.

 

Lotto residuale

Qui per leggere la Determina 25 maggio 2021 di aggiudicazione Lotto P2 e qui la Graduatoria. Rimane da assegnare a questo punto solo il lotto P3.

Assegnato il lotto nazionale P1 al mux CAIRO DUE

A fine aprile il Mise aveva pubblicato un avviso per assegnare le residue frequenze nazionali, come segnalato in questo articolo.

 

Il lotto nazionale P1 è stato aggiudicato al mux CAIRO DUE. Queste sono la determina e la graduatoria che certificano la vittoria del relativo operatore di rete nazionale.

 

Per chi interessato, è possibile consultare anche il seguente articolo di Newslinet.it

DTT. (In)capacità trasmissiva sui mux areali. E se il Mise imponesse il must carry HBBTV agli FSMA del blocco LCN pregiato (10/19)?

Fonte: https://www.newslinet.com/dtt-incapacita-trasmissiva-sui-mux-areali-e-se-il-mise-imponesse-il-must-carry-hbbtv-agli-fsma-del-blocco-lcn-pregiato-10-19/

 

Must carry HBBTV per agevolare gli esclusi dalle graduatorie per fornitori di servizi di media audiovisivi e riduzione della capacità trasmissiva pro capite per gli utilmente collocati per aumentare numero FSMA on air. Ipotesi allo studio per salvare il salvabile dopo lo switch-off T2.

 

Spazio, ultima frontiera

Non ci sarà capacità trasmissiva per tutti sui nuovi mux areali. Almeno fintanto che non sarà obbligatorio per tutti i network provider adottare la codifica HEVC/H265. E visto che è addirittura in forse l’obbligo di passare da settembre 2021 al formato H264 abbandonando la codifica Mpeg2, ben si comprende quanto l’adozione della codifica HEVC sia aleatoria.

 

Fino al 75% degli attuali FSMA senza sbocco DTT

Da calcoli effettuati, ammettendo che – nonostante i pasticci inenarrabili commessi dal Ministero dello sviluppo economico (anticipiamo così un prossimo articolo sul tema di ulteriori vicende che ingolferanno le aule di giustizia amministrativa) – si riesca a condurre a buon fine anche l’assegnazione dei diritti d’uso di secondo livello, rimarranno a piedi dall’inizio alla fine del processo di switch-off tra il 40 ed il 75% degli attuali fornitori di servizi di media audiovisivi. La forbice, ça va sans dire, varia in funzione della citata adozione dei formati trasmissivi Mpeg2/Mpeg4/HEVC.

 

Surplus di capacità trasmissiva postumo

Tuttavia l’incapacità di trasporto a seguito della (prima o poi inevitabile) adozione del formato HEVC cesserà e allora, probabilmente, lo spazio sui mux locali sarà pure in eccedenza. Solo che non ci sarà più nessun FSMA da trasportare oltre a quelli su due mani per multiplexer. In quanto, all’evidenza, un’azienda non può essere messa nel congelatore per uno o due anni.

 

Anche gli operatori di rete puri sarebbero favorevoli ad un mercato FSMA più vasto

Una situazione che, quan’anche ben vista dai top player locali (vista la riduzione del numero dei competitor), è sgradita anche ai network provider puri (cioè quelli che non gestiscono anche FSMA). I quali hanno evidente interesse ad un mercato più vasto di fornitori di contenuti da veicolare.

 

Due anni di attesa

Secondo le proiezioni dei dati dell’indagine FUB da parte degli analisti più rigidi, l’avvicendamento del parco tv al formato HEVC  (High Efficiency Video Coding) necessiterà almeno altri due anni. E’ quindi presumibile che già a fine 2022 sia del tutto inutile avere emissioni in Mpeg2, mentre quelle in H264 saranno ricevibili da oltre il 90% della popolazione televisiva con almeno due televisori in casa. In quel momento, secondo le proiezioni, il 65-75% dell’utenza sarà HEVC ready.

 

La pesante responsabilità politica di Giorgetti e Ascani

Il ministro allo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e la sottosegretaria al medesimo dicastero Anna Ascani hanno quindi l’obbligo politico di preservare nel frattempo il maggior numero possibile di FSMA in attesa della superiore disponibilità di banda.

 

Primo comandamento: evitare l’accaparramento di capacità trasmissiva

Tra le misure allo studio, a quanto risulta a NL, vi è la riduzione della capacità trasmissiva assentibile pro capite ad ogni FSMA, così aumentando la porzione utile della graduatoria stilata a seguito dei bandi per fornitori di servizi di media audiovisivi che saranno probabilmente pubblicati la prossima settimana.

 

1 MB max, non 1,5 MB minimo

Ad esclusione dei top player areali (coincidenti con i primi 5 posizionati nelle graduatorie dei contributi ex DPR 146/2017), i fornitori di servizi di media audiovisivi vorrebbero che la capacità trasmissiva conseguibile fosse fissata ad un massimo di 1 MB H264, rispetto all’attuale minimo di 1,5 MB.

 

Contentuti HD locali? Dai, siamo seri….

E soprattutto che venga soppressa l’assurda possibilità di trasmettere in alta definizione contenuti locali (ipotesi che francamente lascia perplessi, visti i precedenti fin qui conseguiti dal comparto). Esigenza che – semmai si verificasse –  ben potrebbe essere soddisfatta, senza pregiudizio per i terzi, in IP, attraverso le soluzioni HBBTV (Hybrid Broadcast Broadband TV).

 

Secondo comandamento: must carry HBBTV

E a proposito di HBBTV, alla luce dello sviluppo della fruizione di contenuti in smart tv registrato a partire dal 2020, un’ulteriore opportunità in corso di valutazione prevede l’introduzione in capo ai fornitori di servizi di media audiovisivi assegnatari delle numerazioni LCN pregiate (10/19) in ogni area tecnica dell’obbligo di must carry per coloro che, pur posizionati (anche se non utilmente) nelle graduatorie FSMA, non troveranno spazio sui mux.

 

Blocco pregiato LCN

In questa prospettiva, ogni FSMA assegnatario di LCN del blocco pregiato dovrebbe avere l’obbligo di dotarsi di carousel server HBBTV attraverso i quali trasportare, gratuitamente per tutta la durata dell’autorizzazione, (almeno) 10 contenuti (IP) di soggetti che non avranno trovato spazio sui mux areali.

 

Dotazione tecnologica

Ovviamente i fornitori di servizi di media audiovisivi veicolati in HBBTV dovranno sostenere in autonomia i costi per la realizzazione dell’applicazione e la sostenibilità del traffico generato, ma non dovranno pagare alcunché per l’inserimento nel bouquet associato agli LCN pregiati.

 

10 vetrine su ogni piazza

Così facendo sarebbero disponibili 10 vetrine su ogni piazza areale pregiata DTT, dando un parziale sollievo a 100 FSMA che non avranno trovato sbocco sui nuovi multiplexer di primo e secondo livello.

 

Contenuti integrativi

Chiaramente i bouquet degli FSMA potranno trasportare anche ulteriori contenuti dei relativi vettori e di terzi soggetti. Ma le prime dieci posizioni delle liste dovranno essere riservate, attraverso l’obbligo di must carry, agli esclusi.