Top Calcio e 7 Gold insieme non sono l’unica novità: parte il circuito Netweek, in Sicilia sarà VIDEO REGIONE 14 a trasmetterlo. [ Tratto da: NewsLinet.com ]

Non si è fatta attendere la risposta del gruppo Netweek, che vede in primo piano gli editori tv Sciscione e Baronio, all’operazione di Top Calcio e 7 Gold.
In attesa di definire entro il mese di gennaio l’acquisizione del network di stazioni marchiate Telecity, si cominciano a delineare le azioni strategiche che i nuovi proprietari metteranno in atto, contando su sinergie in ed extra gruppo Netweek.

Il nuovo circuito Netweek
L’operazione, che NL può anticipare, si fonda su un nuovo circuito, che, traslando il nome del gruppo attivo nella carta stampata e nell’editoria online (oltre che tv areale), si chiamerà NeTWeek con una V della W a simboleggiare il rinnovato impegno tv.

netweek tv – Tv. Top Calcio e 7 Gold insieme non sono l’unica novità: parte il circuito Netweek, con Telecity, Italia 7, E’ Tv, Gold Tv e tante altre

Sintesi
Parte un nuovo circuito di emittenti tv locali marchiato Netweek, il gruppo multimediale lombardo oggetto di numerose iniziative negli ultimi due anni.

Risposta
Il progetto, che coopta molte delle emittenti che fanno riferimento agli editori delle famiglie Sciscione e Baronio, oltre ad alcuni importanti editori indipendenti nelle regioni non presidiate direttamente con LCN tra 10 e 19. L’operazione è, evidentemente, una risposta a quella di Top Calcio-7 Gold.

I marchi coinvolti
Numerosi i brand televisivi coinvolti: Telecity (Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria), TvdA (Val d’Aosta), (Telegenova (Liguria), E’ Tv – Rete 7 (Emilia Romagna), Italia 7 (Toscana), E’ Tv Marche, E’ Tv Umbria, Gold Tv (Lazio), Lazio Tv, T9 (Lazio), Odeon (Sardegna) cui si aggiungono TV7-Triveneta (in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige), VideoRegione in Sicilia e Tele Max in Abruzzo e Molise.

Completamento del circuito Netweek a breve
“Abbiamo delle trattative con delle tv in Campania, Puglia e Basilicata e Calabria per chiudere il progetto del canale Nazionale con emittenti televisive regionali di primo livello (tutte tra il 10 e il 19)”, assicurano a NL da Netweek.

Il palinsesto
“I programmi che verranno trasmessi in contemporanea saranno: la rassegna stampa nazionale (6.30-7.00) prodotta da Roma, Aria Pulita (7.30-8.50 e 12.00-12.45) condotta da Simona Arrigoni e le trasmissioni serali 20.40-00.00 lunedì/venerdi, 18.00-00.00 sabato e 14.00-00.00 la domenica.

Diretta Studio e il Processo di Biscardi
Il programma si chiama Diretta Studio ad eccezione del lunedì che torna in onda il Processo di Biscardi, condotto da Antonella e Maurizio Biscardi, direttamente dalla sede di Roma, le altre serate (così come Aria Pulita) verranno prodotte dalla sede milanese di Assago”, ci spiega una fonte apicale del gruppo.

Della partita anche Sportitalia
“Sul piano sportivo avremo anche una collaborazione giornalistica con la casa editrice di Sportitalia”, continua la nostra fonte.

Inizio d’anno col botto
Ma non sono queste le uniche novità. Con il 1° gennaio ce ne saranno altre. Che Netweek ha assicurato: “Sarete i primi a conoscere!”.

Ma cosa è Netweek?
“Netweek è leader nell’informazione locale cartacea, online e televisiva”, spiega una nota della sede centrale. “Questo significa, prima di tutto, prossimità, conoscenza, interesse e passione per i territori trattati.

Presenza locale capillare per un’informazione globale
Oltre alle importanti sedi televisive locali, alla capillare presenza giornalistica nelle provincie lombarde e piemontesi, Netweek ha creato una rete con oltre 40 siti di informazione. Ogni sito ha alla base una grande attenzione territoriale capace di coinvolgere abitanti, istituzioni, attività ed imprese.

200 giornalisti e 350 autori
Inoltre, portando a sistema tutti i punti d’informazione, Netweek trasforma in globali le notizie locali di maggior interesse. Abbiamo sedi in Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Umbria e Marche, per coprire in diretta tutti i fatti che accadono. 200 giornalisti e 350 autori sono pronti a seguire fatti e cronaca quotidianamente, con grafici impegnati a migliorare l’immagine dei nostri media.

100 agenti
Netweek con una forza commerciale di oltre 100 agenti, è attenta al business delle aziende locali e nazionali.Creiamo una forte relazione con cittadini e famiglie, imprenditori e commercianti.
Entriamo nelle case dei nostri lettori, telespettatori, negli uffici, li informiamo e li coinvolgiamo con iniziative territoriali e nazionali.

40 redazioni
Oltre 40 redazioni giornalistiche, circa 10 mil. i contatti carta e web al mese. Oltre 34 mil. la popolazione regionale raggiunta con le TV locali e 80.000 le notizie prodotte al mese con i nostri media, tv, carta e web.
Obiettivo di Netweek è essere il punto di riferimento per il territorio a livello di comunicazione.

Informazione
Diamo un’informazione puntuale e approfondita, con tv, carta e digital. Lo facciamo con continuità e tutela della notizia per assicurare ai cittadini un’informazione corretta, tempestiva e approfondita”.

Tratto da: NewsLinet.com

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FIRMATO IL CONTRATTO PRELIMINARE PER LA VENDITA DI TELESUD TRAPANI (Tratto da: TeleSudWeb.it)

Annunciata la firma
del contratto preliminare

L’imprenditore Valerio Antonini e l’editore Massimo Marino hanno diramato una nota stampa congiunta
a seguito del preliminare di cessione di quote societarie di Telesud:
“Sport Invest, sotto la guida dell’imprenditore innovativo Valerio Antonini, annuncia con orgoglio la firma del preliminare di intesa
per l’acquisizione delle quote del Gruppo Editoriale.
L’accordo, siglato questo pomeriggio presso lo studio del Notaio Adriana Gasbarro in Trapani,
apre la strada a un’avvincente nuova fase per il canale televisivo.
L’acquisizione segna l’inizio di un’epoca rivoluzionaria per Telesud
che mira a trasformarsi in un canale televisivo nazionale di rilievo nei prossimi mesi.
Questo passaggio rappresenta un componente chiave volto a consolidare la sua presenza nel panorama mediatico nazionale.
Sport Invest desidera esprimere il proprio ringraziamento a Massimo Marino per il suo contributo decisivo e
la collaborazione durante questo periodo fondamentale.
Marino continuerà a ricoprire il ruolo di Direttore Generale del canale televisivo per i prossimi tre anni,
guidando l’azienda attraverso la sua fase di crescita e riorganizzazione.
Il Presidente Valerio Antonini ha evidenziato l’importanza strategica dell’acquisizione di Telesud
nel contesto della crescita globale della sua impresa.
“Con la sua acquisizione stiamo ponendo le basi per un significativo sviluppo nel modo in cui comunicano i nostri club sportivi.
La televisione diventerà il principale canale di comunicazione a livello nazionale per i due club sportivi,
con un nuovo palinsesto arricchito da collaborazioni internazionali.
Questo non solo amplificherà la portata della nostra comunicazione,
ma contribuirà anche a rafforzare la nostra connessione con i fan e la comunità a livello locale e internazionale.”
Massimo Marino ha aggiunto: “Appena arrivato a Trapani, ho subito apprezzato la determinazione di Valerio Antonini
nel perseguire i suoi progetti visionari. Il lavoro svolto nei mesi successivi è evidente e non necessita di ulteriori commenti.
Questa collaborazione rappresenta una sintesi virtuosa delle nostre esperienze professionali, che darà nuove e ambiziose prospettive
ad una realtà già significativa in Sicilia. Nonostante l’assenza di sostegni da gruppi industriali importanti,
come avviene per le realtà palermitane e catanesi, abbiamo mantenuto alto il nostro benchmark.
L’ingresso di un gruppo imprenditoriale come quello di Valerio darà un fondamentale valore aggiunto al territorio,
anche nel settore della comunicazione.
Sport Invest è entusiasta di intraprendere questa nuova avventura impegnandosi a portare innovazione e dinamismo,
contribuendo attivamente allo sviluppo del tessuto sportivo e culturale di Trapani.

Tratto da: http://www.TeleSudWeb.it

DTT. RAI, conversione mux B: a marzo 2024. Rete nazionale n. 12 nel cassetto: troppo pericoloso un precedente di attribuzione transitoria

Fonte: www.newslinet.com/dtt-rai-conversione-mux-b-a-marzo-2024-rete-nazionale-n-12-nel-cassetto-troppo-pericoloso-un-precedente-di-attribuzione-transitoria
 

Rumors: l’obbligo di sperimentazione del DVB-T2 da parte di RAI non si farà sulle rete nazionale n. 12 (non assegnata): troppo pericoloso il precedente di un’autorizzazione temporanea.
La conversione del mux B della RAI potrebbe slittare da gennaio a marzo 2024.

 

Sintesi

Secondo alcune indiscrezioni, l’ipotesi di attribuire transitoriamente le risorse frequenziali della rete nazionale n. 12 (non assegnata nonostante i ripetuti tentativi) alla RAI per la sperimentazione del DVB-T2 senza convertire il mux B privando gli utenti non in possesso di tv/decoder aggiornati alla tecnologia di riceverne i contenuti, sarebbe tramontata.
Farlo, infatti, esporrebbe Agcom e Ministero delle imprese e del made in Italy a contestazioni, considerato che analoghe richieste di sfruttamento delle risorse scarse disponibili da parte di operatori di rete erano state in precedenza bocciate.
Allo stesso tempo, secondo i rumors raccolti da NL, potrebbe avere luogo uno slittamento del termine del 10 gennaio 2024 previsto per la conversione del mux B fino alla primavera dell’anno prossimo.

 

L’obbligo di avvio delle trasmissioni T2

Il nuovo contratto di servizio alla firma tra RAI e Ministero delle imprese e del made in Italy (2023-2028), recependo prescrizioni precedenti, avrebbe dovuto imporre che da gennaio 2024 (dal 10 gennaio, per la precisione) uno dei mux della concessionaria pubblica fosse convertito da DVB-T (presumibilmente il mux B) in DVB-T2.

 

Slittamento

Tuttavia, secondo indiscrezioni, stante l’esigenza di conciliare la continuità di ricezione dei contenuti da parte della popolazione con quelle di attuare il processo di adeguamento tecnologico, la decorrenza della conversione potrebbe avere luogo non dal 10 gennaio, ma tre mesi dopo l’entrata in vigore del contratto RAI–Ministero.

 

Sistema studiato per T2 attivo in T1 da 3 anni

Ricordiamo che la conversione del mux è finalizzata a favorire la migrazione del sistema post refarming della banda 700 MHz, studiato per il T2 ma operativo, coi limiti del caso, sia quanto a disponibilità di capacità trasmissiva che diffusivi, in T1.

 

T2 non significa necessariamente HEVC

La conversione in T2, è bene precisarlo, non necessariamente comporta l’adozione dello standard HEVC (acronimo di High Efficiency Video Coding, standard di compressione video approvato nel 2013, erede dell’H264/MPEG-4 AVC), per il quale, viceversa, non ci sono obblighi temporali di adozione.

 

I penalizzati

Tuttavia, da subito è stato valutato che convertire un intero mux in T2 (non si può operare sui singoli contenuti) comporterà l’irricevibilità dei canali trasportati a quell’utenza priva di tv/decoder adeguati al relativo standard (sono T2 ready i tv venduti dal 2017 in poi), così penalizzando una quota rilevante di pubblico (8,4 mln di famiglie, secondi i dati Auditel-Censis), con discriminazioni per quest’ultimo e per la RAI stessa, che subirebbe un calo d’ascolto sui FSMA veicolati sul multiplexer convertito (da T1 a T2) a vantaggio dei concorrenti privati (Mediaset in primis).

 

Nessuna proroga alla sperimentazione

Posticipare la sperimentazione, però, non si potrebbe, considerato che la fase transitoria avviata col refarming dovrebbe comunque concludersi auspicabilmente entro il 2025 (quando l’intero sistema dovrà migrare in T2).

 

La risorsa inutilizzata

Per conciliare l’esigenza, si era quindi pensato di sfruttare una risorsa inutilizzata: quella della 12^ rete nazionale, da quasi due anni nel cassetto e sulla cui destinazione finale (radio o tv) si discute da tempo, con tanto di provvedimenti interlocutori di Agcom.

 

La 12^ rete nazionale

Con la Delibera n. 25/23/CONS del 08/02/2023, Agcom, all’esito della consultazione pubblica indetta con la delibera n. 366/22/CONS, aveva infatti definito la nuova procedura per l’assegnazione del diritto d’uso delle frequenze pianificate per la 12^ rete del servizio di radiodiffusione digitale terrestre , secondo quanto previsto all’art. 10, comma 4, della delibera n. 65/22/CONS.

 

Il merito della Delibera n. 25/23/CONS

Il provvedimento stabiliva la procedura per il rilascio del diritto d’uso delle frequenze televisive per la 12^ rete nazionale del PNAF, rimasto inassegnato al termine delle precedenti procedure di cui alle delibere n. 129/19/CONS e n. 65/22/CONS.

 

Big Ben ha detto stop

Al momento della pubblicazione del provvedimento cessava quindi la possibilità di applicazione dell’art. 2, comma 2, lett. b), della delibera n. 129/19/CONS.

 

Nessun accordo tra Retecapri ed Europa 7

Sul punto, ricordiamo che gli operatori di rete nazionali Premiata Ditta Borghini & Stocchetti di Torino (nota come Retecapri) ed Europa Way (conosciuta come Europa 7), cui in occasione del refarming della banda 700 MHz sarebbe spettato mezzo mux a testa (con un diritto d’uso specifico in capo ad una ed uno generico per lo sfruttamento del 50% della capacità all’altra), nonostante diversi tentativi, non avevano infatti concluso un accordo per la gestione condivisa della 12^ rete  in ambito nazionale.

 

L’invito formale del Ministero

Conseguentemente, l’allora Mise, in data 20/05/2022, aveva inviato ai due player una lettera di invito a presentare un’offerta per l’assegnazione dell’unico diritto d’uso delle frequenze pianificate per la suddetta rete.

 

Niente di fatto

Appello, tuttavia, che non aveva condotto ad una definizione consensuale della procedura, con la conseguente presa d’atto di Agcom.

 

Assegnazione diritto d’uso 12^ rete nazionale

La quale aveva pertanto adottato un provvedimento che prevedeva che il diritto d’uso, utilizzabile esclusivamente per l’offerta dei servizi previsti con le frequenze pianificate dal PNAF fosse assegnato mediante procedura comparativa onerosa senza rilanci competitivi.

 

Apertura ai nuovi entranti

Una procedura cui avrebbero avuto titolo a partecipare tutti i soggetti interessati, anche nuovi entranti nel mercato dell’offerta di capacità trasmissiva su reti digitali terrestri, in possesso dei requisiti previsti dal bando di gara, ad eccezione dei soggetti con divieto di partecipazione.

 

Apertura a consorzi

La delibera stabiliva altresì la partecipazione di società consortili di cui all’art. 2602 del Codice civile, a condizione che assumessero, a pena di esclusione e revoca, anche successivamente all’aggiudicazione e comunque prima del rilascio dei diritti d’uso, la forma di società di capitali secondo quanto stabilito dall’art. 2615-ter del codice civile (oltre ovviamente a rispettare gli ulteriori requisiti previsti).

 

Novità per la 12^ rete

Fatto sta che, successivamente, non si erano registrati altri provvedimenti sul tema (qui per consultare la delibera n. 25/23/CONS). Di qui era nata l’idea di sfruttare transitoriamente la rete per la sperimentazione.

 

Attribuzione transitoria

Ovviamente RAI non pretendeva un’attribuzione definitiva della risorsa frequenziale della 12^ rete nazionale, considerato che ciò non sarebbe stato possibile per vincoli sul numero di reti, ma uno sfruttamento temporaneo, nelle more della decisione finale sul suo impiego, così salvando capra (mux B) e cavoli (obbligo di sperimentazione).

 

I malumori

A quanto pare, tuttavia, dopo la pubblicazione di questa ipotesi molte sarebbero state le contestazioni a riguardo di una disparità di trattamento che si sarebbe verificata, considerato che le risorse della rete 12 erano già state richieste in precedenza per la soluzione di problemi di coordinamento delle frequenze assentite col refarming o per la radio digitale (DAB+). Con conseguente archiviazione della possibilità e ripristino dell’obbligo di conversione di un mux esistente. Ma non subito.

RADIO DAB: CONSORZIO ‘‘MEDIA DAB’’ AL VIA IN SICILIA

http://cutt.us/palermoindigitale

Media DAB è un consorzio di radio locali italiane, più di 100, che opera da anni ed è presente in otto delle 20 regioni italiane: Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata e Puglia.
A queste regioni si aggiungeranno presto il Veneto e la Sicilia, comprese le città di Palermo e Catania.

Il Veneto è uno dei nove bacini per i quali il Ministero delle Imprese e dell’Industria ha pubblicato, il 13 novembre 2023, il bando di gara per l’assegnazione agli operatori di rete DAB+ dei diritti d’uso delle reti previste nei bacini locali, la cui scadenza per la presentazione delle domande sarà il 12 gennaio 2024.

Fonte: litaliaindigitale.it

WRC 2023: salva (per ora) la banda 600 MHz per il broadcasting tv. Ma non si deve abbassare la guardia

Fonte: www.newslinet.com/wrc-2023-salva-per-ora-la-banda-600-mhz-per-il-broadcasting-tv-ma-non-si-deve-abbassare-la-guardia
 

E’ terminata la WRC 2023 – World Radio Conference dell’ITU (WRC-23), tenutasi a Dubai.
Lato broadcasting il tema incadescente era la ventilata revisione dello sfruttamento delle frequenze 470-694 MHz, attualmente riservata alla radiodiffusione televisiva digitale, nella direzione delle telco.

In sostanza, il timore era che anche la banda 600 MHz potesse essere oggetto di refarming, come avvenuto qualche anno fa con quella dei 700 MHz.

 

Riserva esclusiva fino al 2031

Così, fortunatamente per i broadcaster, non è stato, considerato che l’impiego esclusivo per la radiodiffusione tv è stato confermato alla WRC 2023 fino al 2031 (qui per consultare gli atti finali).

 

Almeno per Italia e Spagna

Quantomeno per Italia e Spagna, nazioni dove l’impiego del DTT per il raggiungimento dell’utenza è (ancora) essenziale.

 

Questione di sensibilità DTT

E gli altri paesi?
“Il nuovo Radio Regolamento in esito alla WRC-23 prevede che solo i Paesi Arabi del Medio Oriente e l’Egitto potranno utilizzare, a partire dal 2025, la banda 614-694 MHz per i servizi IMT con attribuzione primaria, ma con limitazioni per proteggere i servizi broadcast esistenti e futuri dei Paesi confinanti”, chiarisce Confindustria Radio Tv in una nota.

 

Attribuzione secondaria

I Paesi Europei potranno usare la banda 470-694 MHz con una attribuzione secondaria, come richiesto dalla European Common Proposal della CEPT e dalla Decisione UE.

 

No change

Per Italia e Spagna la situazione è di cd. “no change” con broadcasting primario senza alcun riferimento ad altre attribuzioni.

 

Appuntamento alla WRC 2031

Alla WRC 2031 verrà rivalutata la situazione limitatamente alla banda 600 (614-694 MHz).

 

Ora subito T2/HEVC e 5G broadcast

Ovviamente ciò non significa un congelamento dello status quo: l’agenda prevede il passaggio rapido al DVB-T2/HEVC e l’introduzione del 5G broadcast.

 

La nuova battaglia

Un respiro di sollievo per i broadcaster. Ma breve.
Perché è già iniziata una nuova battaglia, ancora più importante di quella per la tutela della banda 600 MHz: l’affermazione della prominence dei servizi di media audiovisivi di interesse generale.

 

Per non far la fine di Pirro

Perché si possono anche avere trasmettitori DTT in funzione nella banda 600 MHz, ma se l’accesso alla live tv ed i relativi programmi saranno emarginati sulle smart tv da produttori che privilegiano le soluzioni OTT (proprie o terze di player mondiali), quella del WRC 2023 sarà una vittoria di Pirro.